La tragedia di Camara Fantamadi e la decisione della Regione Puglia
Lavoro nei campi vietato nelle ore più calde: l’ordinanza dopo la morte del bracciante
Il governatore della Puglia Michele Emiliano ha emanato un’ordinanza che vieta il lavoro nei campi nelle ore più calde della giornata. E quindi dalle 12:00 alle 16:00. La decisione dopo la morte di Camara Fantamadi, bracciante 27enne originario del Mali. Il giovane è stato stroncato da un malore dopo che aveva lavorato diverse ore, sotto il sole, con la temperatura che sfiorava i 40 gradi. È successo in provincia di Brindisi. Il sindaco della città pugliese Riccardo aveva infatti adottato un provvedimento analogo in vigore da lunedì 28 giugno.
“La vicenda di Camara Fantamadi – ha scritto Rossi, sindaco di Brindisi, in una nota – un ragazzo di 27 anni che dopo una giornata di lavoro nei campi di Brindisi, durante il ritorno in bici, è morto vittima del troppo caldo, ha colpito tutta la nostra comunità. Molti sono i lavoratori che sono morti negli anni a causa delle condizioni proibitive nelle campagne durante la stagione estiva. Per questo ho ritenuto corretto salvaguardare la salute dei lavoratori nelle giornate più calde, provvedendo ad emettere questa ordinanza. Il lavoro non può mai essere sfruttamento, deve essere rispettoso della dignità delle persone”.
Anche altre amministrazioni sarebbero intenzionate a firmare provvedimenti analoghi. Già l’anno scorso il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, aveva firmato una limitazione simile che impediva l’impiego di manodopera nei campi nelle ore più calde. A Nardò l’ordinanza è stata confermata anche per la stagione 2021. L’ordinanza della Regione resterà in vigore fino al 31 agosto. Lo stop è previsto “ogniqualvolta la mappa dell’Inail indicherà ‘rischio alto’ nel nostro territorio”.
Si indaga intanto sulla morte di Fantamadi. Il bracciante era residente a Eboli. Era da poco arrivato in Puglia, dove vive il fratello, proprio per lavorare. Di sei euro all’ora il compenso. Aveva sofferto un malore la mattina della sua morte. Si era fatto buttare dell’acqua in testa da un altro bracciante. Per strada, verso le 17:00, il malore. Il 27enne viaggiava in bicicletta. A 15 chilometri il suo domicilio provvisorio. Niente da fare per i soccorsi. Il pm ha disposto la restituzione della salma ai familiari, la cui intenzione è quella di rimpatriarla. Per coprire il costo di quattromila euro è stata lanciata una raccolta fondi. A occuparsi della vicenda è Drissa Kone, il capo della comunità Africana a Brindisi.
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