Per ora i dati escludono l'addio alla zona bianca
Lazio a rischio zona gialla. Ma D’Amato smentisce e punta sui vaccini
Con l’aumento dei casi di Covid-19 nella Regione Lazio, come nel resto del territorio nazionale, aumenta il timore delle reintroduzioni di misure restrittive per contenere la diffusione del virus.
La regione registra da diversi giorni un trend in crescita, con cifre a due zeri. Solo nella giornata di oggi, si sono registrati nel Lazio 550 nuovi casi (solo a Roma 392) su 8 mila tamponi effettuati, mentre sono due i decessi. I ricoverati sono 240 (+29 rispetto alle 24 ore precedenti), mentre i posti occupati nelle terapie intensive sono 34 (+2 rispetto a ieri). Nella giornata di ieri però il numero di casi positivi è stato superiore, quando si sono registrati 660 nuovi casi positivi (solo a Roma 378).
Tuttavia, la situazione è ritenuta ancora sotto controllo: al momento, infatti, non si registra un impatto significativo sugli ospedali. Secondo l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, nella regione Lazio è occupato solo il 3 per cento dei posti letto della terapia intensiva.
Lazio zona gialla
Quest’ultimo è quindi un dato incoraggiante, che allontana lo spettro del ritorno in “zona gialla”. Ipotesi esclusa anche dall’assessore regionale alla Sanità Alessio D’amato, che ha affermato come il Lazio non entrerà “in zona gialla perché siamo molto lontani dai parametri della zona gialla e anche il livello oggi dell’occupazione di posti letto e di terapie intensive è un livello 10-12 volte inferiore rispetto al target nazionale che è stato dato”, riferendosi ai nuovi parametri scelti dal governo per il passaggio di una regione da una zona di colore all’altra.
Infatti, secondo i nuovi criteri, resta comunque alta l’attenzione sull’incidenza dei contagi, ma il criterio guida per la scelta delle fasce di rischio legate al Covid riguarda il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 (uguale o inferiore al 15 per cento) e quello di occupazione dei posti letto in terapia intensiva (uguale o inferiore al 10 per cento).
Le rassicurazioni di D’Amato partono quindi da questi valori. L’assessore è inoltre consapevole del risultato positivo raggiunto grazie alla campagna vaccinale. Secondo il responsabile della sanità regionale, il 63 per cento della popolazione adulta ha completato il ciclo vaccinale. Con l’aumento delle prenotazioni per l’inoculazione, si può raggiungere l’obiettivo fissato dalla Regione di somministrare una doppia dose di vaccino al 70 per cento della popolazione entro l’8 agosto.
Cosa cambia in zona gialla
L’ipotesi di zona gialla potrebbe essere lontana ancora per poco tempo però.
Alla luce dei decreti Riaperture e Riaperture bis, cosa cambierebbe col passaggio in zona gialla del Lazio? A partire dallo scorso 26 aprile sono consentiti gli spostamenti tra Regioni e Province Autonome diverse purché queste siano in zona gialla o bianca. Ma gli spostamenti da una Regione in zona gialla a una arancione/rossa dovranno essere ancora giustificati da autocertificazione, o possono avvenire se si è in possesso del Green Pass.
Il coprifuoco resta abolito anche in zona gialla, mentre cambiamenti vi sono nell’ambito della ristorazione. Torna il limite di quattro posti, sia all’aperto che al chiuso. In zona bianca, come noto, non vi è alcun limite al numero di posti per ogni tavolo all’aperto, mentre è di sei posti al chiuso.
Per i negozi non vi sono ulteriori limitazioni, se non quelle ormai standard sul distanziamento e sui dispositivi di protezione individuali. In zona gialla possono restare aperti, anche nei week end, i centri commerciali.
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