Si chiama “Le bimbe di Benno Neumair” e ha suscitato numerose polemiche in queste ore. Si tratta di un gruppo Facebook, dedicato al 30enne che è stato accusato e a poi confessato l’omicidio e l’occultamento di cadavere dei genitori. Peter Neumair e Laura Perselli che erano scomparsi da Treno a inizio gennaio. “Il gruppo è dedito all’adorazione del mio amore Benno Neumair”, si legge candidamente sulla pagina. Tra i primi giornali a parlarne La Stampa e Giornalettismo.

Quasi 700 gli iscritti. Le amministratrici sono Tara, Valerija e Ksenija. Probabilmente due sono la stessa persona. Il gruppo ha un tono allegro e devoto. “Comunque ancora non è stato fatto nessun processo e voi lo giudicate colpevole, io sono garantista e innamorata”, si legge . Non manca chi insulta e riprende le amministratrici e chiede di chiudere il gruppo. La pagina è stata segnalata ma al momento resta attiva.

Benno Neumair, 30 anni, ha confessato che il duplice omicidio è nato in seguito alla “solita lite” per soldi con suo padre, ex insegnante in pensione come la moglie. Dopo una breve colluttazione lo strangolamento con un cordino. Quando la madre è arrivata, “era appena successo, non le ho nemmeno dato il tempo di togliersi il cappotto e quando è entrata ho strangolato anche lei”. I due cadaveri sono stati poi caricati nella Volvo di famiglia e buttati nell’Adige. Una confessione in due lunghe parti, a quanto emerso. Grottesca e al momento senza alcun riscontro l’ipotesi emersa a Mattino Cinque: la sorella di Benno, Madè, che lavora a Monaco di Baviera da medico, e che ha di fatto lanciato l’allarme per la scomparsa dei genitori, sospetterebbe che Benno sia colpevole della morte anche della nonna, la madre di Laura Perselli. Nessuna conferam.

Il gruppo delle Bimbe di Benno è stato creato una settimana fa circa. Questo giornale ha scritto come ridurre un episodio tragico come questo a un racconto da soap opera possa essere pericoloso e fuorviante. “È come se l’uccisione dei due genitori venisse ridicolizzata, annientato il dramma che c’è dietro una morte così violenta. Ciò che si voleva suscitare non era comprensione, era indignazione di quella facile facile. Ma così non si fa altro che banalizzare, che allontanare lo spettatore dalla realtà dei fatti, dal loro significato più profondo”, ha scritto Angela Azzaro commentando l’enfasi con la quale è stata raccontata la confessione di Benno e tutto il caso in generale. Da quì a un’apologia di certo ne passa.

“Non è ancora noto se si tratti di una goliardata di pessimo gusto o un’iniziativa figlia dei tempi in cui viviamo in cui non esiste più alcun valore e tutto finisce per appiattirsi sull’apparenza che sovrasta morale e sostanza – ha scritto indignato Alessandro Urzì, consigliere provinciale di Fratelli d’Italia – Quello che è certo invece è che la degradazione etica della nostra società non conosce ormai limiti. Una tristezza infinita, dover constatare come l’animo umano stia precipitando in un abisso senza fine, nella totale incapacità di distinzione tra il bene ed il male, tra giusto e ingiusto. Ma anche di totale mancanza di empatia verso le vittime di una assurda tragedia familiare, di quel rispetto verso il sacro che per altre generazioni costituiva un limite invalicabile per nessuna ragione”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.