E’ ricoverato da oltre un mese nel reparto detenuti dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Peggiorano le condizioni di Matteo Messina Denaro, l’ex primula rossa di Cosa Nostra, stanato dopo una latitanza trentennale a metà gennaio del 2023 mentre era in una clinica privata di Palermo per sottoporsi all’ennesima chemioterapia. Affetto da un tumore al colon, le condizioni dell’ultimo padrino della mafia stragista, oggi 61enne, si sarebbero aggravate nelle ultime settimane e da qualche giorno è sottoposto alla terapia del dolore e alla nutrizione parentelare per il sostegno fisico e avrebbe ricevuto le visite di alcuni parenti.

Le condizioni di salute sono serie ma stabili fanno sapere i medici. Il boss di Castelvetrano è affetto da diversi anni da un tumore al colon al IV stadio. Pur nell’aggravamento generale del quadro clinico, Messina Denaro al momento non rischierebbe la vita nell’immediato, hanno fatto sapere dall’ospedale. Per l’ex latitante la terapia del dolore è stata riadattata così come accade per tutti i pazienti che rispondono allo stesso modo, hanno spiegato dal nosocomio aquilano. L’8 agosto scorso, sempre nell’ospedale San Salvatore, è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per una ostruzione che non è strettamente legata al cancro. Si tratta del secondo intervento in pochi mesi dopo quello dello scorso 27 giugno in seguito a problemi urologici.

Quel che appare certo è che Messina Denaro potrebbe restare a lungo in ospedale perché al momento le sue condizioni di salute non sono compatibili con la detenzione in carcere (è recluso in regime di 41bis) e anche perché nell’istituto di pena non c’è una struttura sanitaria adeguata. Lo stesso Messina Denaro, dopo le richieste di legali e familiari di ricevere le cure in ospedale e non i carcere, avrebbe inscenato una protesta per non lasciare il reparto di terapia intensiva. Secondo alcune fonti, il boss è cosciente.

L’8 agosto scorso Alessandro Carella, legale del boss, aveva definito “disperate” le condizioni di salute del suo assistito: “Con un tumore al quarto stadio non può stare in una cella senza un infermiere a bere succhi di frutta, invece di avere delle flebo. Dovrebbe essere controllato h24. Ha difficoltà persino a stare in piedi, ha bisogno di tutte le cure che spettano a un malato”.

Redazione

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