I social non hanno funzione educativa
Le foto di Chiara Ferragni mettono a nudo i difetti e danno coraggio ragazze imperfette
Nel “Si&No” del Riformista spazio alla discussione sulla foto-scandalo della Ferragni: è sintomo di libertà? Fa bene a pubblicarla? Favorevole Jonathan Kashanian, conduttore televisivo ed ex partecipante del Grande Fratello, secondo cui la popolare influencer “ha il sacrosanto diritto di pubblicare tutto ciò che vuole”. Contraria invece la giornalista Mediaset Simona Branchetti che sottolinea: “Quello scatto altro non è che l’emblema di una nuova e ben più subdola schiavitù”.
Qui il commento di Jonathan Kashanian:
Chiara Ferragni ha il sacrosanto diritto di pubblicare tutto ciò che vuole. È questione di libertà, e di rispetto della funzione che ognuno di noi assolve su questo mondo. I social, come la TV, non hanno la funzione di educare nessuno: inutile attribuirgliela surrettiziamente; hanno semmai quella, sociale, di intrattenere.
In Italia -è ora di ammetterlo- abbiamo un difetto: siamo tutti avvocati dei nostri stessi comportamenti, ma giudici implacabili ed eccessivamente ingenerosi dei comportamenti altrui. Questo è un Paese meraviglioso ma talmente pieno di giudici e colorato di voglia di giudicare male gli altri, che se accendi la televisione osservi soltanto programmi con delle giurie che spietatamente (mal) giudicano gli altrui comportamenti. Chiara Ferragni non pubblica una foto che insegue la bellezza perfetta, non omaggia l’ideale edonistico e contemporaneo della perfezione, si mette a nudo rispettando le linee guida dettate da Instagram, e persino mostrando alcuni suoi difetti, lei che pur essendo bellissima non è una modella di professione né una donna perfetta.
Se però questa estate una ragazzina, magari un po’ bruttina, di qualche paesino sperduto, dove la piena emancipazione femminile è ancora un miraggio, troverà il coraggio di scattarsi e pubblicare una foto –perché no? – persino sexy o non avrà timore di mostrarsi in costume, la missione sarà compiuta: Chiara Ferragni avrà dato coraggio a delle ragazze imperfette. Il coraggio (e la sicurezza) di superare i propri limiti estetici. In un Paese che si trova a convivere con il Vaticano, e dove una suora, Cristina, va in televisione a cantare in un talent, e poi nel programma successivo dice che forse ha un’amante donna, davvero vogliamo scandalizzarci per una foto fatta da Chiara Ferragni? Lei è una brillante imprenditrice dedita a fare il suo lavoro: comunicare e fatturare. Non c’è nulla di volgare in tutto ciò. Anzi, fa bene a se stessa e, pagando le tasse, al Paese.
Infine, un pensiero malizioso: una bambina di undici anni riprende Chiara Ferragni contestandole che un domani la figlia dell’influencer, (‘Vitto’, così la chiama) finirà per vergognarsi della foto che oggi pubblica sua madre. Chiamare con il nomignolo una bambina che non si conosce, rivela intimità. È lecito domandarsi quindi se la bambina a cui viene chiuso il profilo giustamente- perché è 11 anni si dovrebbe avere altro a cui pensare che non Instagram- dimostra di seguire la vita della persona che critica. Ecco allora un corollario obbligato: i genitori hanno paura che i propri figli tra 10 anni possano pubblicare la stessa foto che oggi vedono scattare a Chiara Ferragni? Chiara, semplicemente, non va giudicata.
In un momento in cui tanti lamentano carenze di democrazia, anche in Italia ci sono strumenti democratici come il telecomando e il pollice per lo smartphone. Disapprovi, non condividi, non apprezzi? Cambia canale o fai scroll down. Il pollice, nell’era dei social, che -ripeto- non assolvono la funzione di educare nessuno, esattamente come non la deve avere la televisione, è e resta uno strumento di difesa della libertà e della democrazia.
I nostri aspiranti censori farebbero meglio a preoccuparsi dei Paesi dove una donna non può postare una foto simile perché altrimenti viene lapidata, anziché di quelli dove è possibile farlo.
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