Il Capodanno dello sparo e delle giravolte. Continuano i colpi di scena su quanto accaduto alla festa nei locali della Pro Loco di Rosazza (Biella) dove da una pistola di proprietà del deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo è partito un proiettile che ha ferito alle gambe Luca Campana, genero di Pablo Morello, il caposcorta di Andrea Delmastro, sottosegretario alla giustizia del Governo Meloni. A cambiare versione è lo stesso Delmastro, più volte invitato dalle opposizioni a dimettersi dopo le vicende imbarazzanti che l’hanno visto protagonista nei primi 15-16 mesi del governo Meloni.
Giravolta Delmastro, la nuova versione
Il sottosegretario, rinviato a giudizio per rivelazione di segreto d’ufficio sul caso Cospito, ha fornito un racconto diverso ai magistrati della procura di Biella appena una settimana dopo l’accaduto. Era l’8 gennaio scorso e Delmastro, dopo aver raccontato sui giornali tutt’altra versione, ai pm spiega invece che “ero fuori con due conoscenti di mia figlia, ho solo sentito il rumore dello sparo e ho pensato fosse un petardo. Poco prima avevo caricato la mia macchina. Dopo il petardo non mi ero allarmato particolarmente, ho finito di fumare la sigaretta per poi rientrare e rendermi conto di ciò che era successo”. A riportarla è il quotidiano Domani che svela i contenuti dell’interrogatorio del sottosegretario, sentito come testimone, che fino a pochi giorni prima aveva spiegato a Corriere e Repubblica di essersi allontano 200-300 metri dalla sala dello sparo per caricare l’auto e andare a buttare la spazzatura.
Delmastro e lo sparo di Capodanno: serata protetta con gioco mimi e karaoke
A proposito del porto d’armi di Pozzolo, ai magistrati biellesi Delmastro ha risposto – sempre secondo quanto riporta Domani – “mi sembra di ricordare che mi avesse detto che lui o suo padre avessero delle armi, non sapevo avesse il porto d’armi per difesa personale, non potevo immaginare avesse una pistola quella sera”. Delmastro, inoltre, avrebbe giustificato l’assenza della scorta al suo fianco perché si trattava di “una situazione tranquilla e protetta”, una serata con cibo portato da casa, gioco dei mimi e karaoke. Uno dei due (Morello) era accanto a Pozzolo, l’altro nella cucina secondaria.
Delmastro e lo sparo di Capodanno: “Pozzolo catatonico”
Poi lo sparo ha rovinato tutto. La pistola è stata toccato oltre che dal deputato di Fdi anche dal caposcorta Pablo Morello e dal figlio (che l’avrebbe passata al padre). Quest’ultimi due l’avrebbero toccata per “riporla sul mobile in un posto sicuro” scrive Domani. Dopo essere stato ferito dal colpo d’arma da fuoco, Campana chiede a Pozzolo “perché mi hai sperato, perché?” e il deputato, bianco in volto, si rivolge a Delmastro giustificandosi: “Posso avere io sparato”?. Questo è quanto racconta ai pm il sottosegretario alla Giustizia in merito alle fasi successive allo sparo. Delmastro – facendo riferimento a Pozzolo – lo racconta come catatonico, probabilmente paralizzato dopo quanto accaduto.
Pozzolo che, intervistato da Repubblica, ritorna sull’argomento a mo’ di vittima: “È stato un incidente di natura colposa. Eppure è stato amplificato all’inverosimile con la gogna mediatica. Contro di me si è generata una vera e propria campagna d’odio fondata su una montagna di fake news e di stereotipi ideologici pietosi”. Sospeso da Fdi, Pozzolo ricorda che “l’unica frase che io ho davvero pronunciato sui fatti di Capodanno è: ‘Non ho sparato io’. Punto”. Anche se poi davanti ai pm per l’interrogatorio ha fatto scena muta.