La notizia della scomparsa prematura di Lionel Elika Fatupaito, 60 anni, allenatore della squadra di pugilato di Samoa, trovato morto nel villaggio olimpico di Parigi, ha scatenato nelle ultime settimane un copione ormai rituale. Ogni qual volta ci si trova dinanzi ad un decesso improvviso ed inaspettato, leggiamo spesso sui social networks infondate accuse nei confronti dei vaccini contro il COVID-19.  Queste affermazioni oltre ad essere infondate sono oltretutto intellettualmente disoneste, non riconoscendo i meriti epocali delle vaccinazioni anti-COVID-19. Per tale motivo è essenziale chiarire alcune idee sbagliate diffuse riguardo ai vaccini.

Utilità dei Vaccini

I vaccini contro il COVID-19 sono stati progettati principalmente per ridurre le polmoniti severe e le ospedalizzazioni, e non per prevenire completamente l’infezione. I dati mostrano che, nonostante la presenza di numerose varianti del virus, i vaccini hanno avuto un impatto significativo nel contenere le forme gravi della malattia. Secondo uno studio statunitense del CDC, Center for disease control ad prevention, uno dei più importanti centri mondiali di monitoraggio delle malattie, le persone completamente vaccinate avevano un rischio ridotto del 87% di essere ospedalizzate a causa del COVID-19 rispetto ai non vaccinati​. Inoltre, un’analisi della Public Health England ha rilevato che i vaccini Pfizer-BioNTech e AstraZeneca hanno ridotto del 75-85% le ospedalizzazioni tra gli adulti di età superiore ai 65 anni​.

  

Effetti Collaterali e Confronto con il COVID-19

È vero che i vaccini possono causare effetti collaterali, ma è importante confrontarli con i rischi associati all’infezione da COVID-19. Per esempio, uno studio pubblicato su The Lancet ha evidenziato che i tassi di miocardite nei pazienti che hanno contratto il COVID-19 sono significativamente più alti rispetto a quelli che hanno ricevuto il vaccino. L’incidenza di miocardite post-vaccinazione è di circa 2 casi ogni 100.000 dosi, mentre per il COVID-19 è di 11 casi ogni 100.000 infezioni​. Anche gli effetti collaterali come la trombosi, sebbene preoccupanti, sono molto più rari nei vaccinati rispetto a coloro che contraggono l’infezione.

Miocarditi e Tumori

Le miocarditi non sono un fenomeno nuovo; esistevano ben prima della pandemia. Un’analisi dei dati del CDC ha mostrato che le miocarditi sono comuni in seguito a diverse infezioni virali, non solo COVID-19. Per quanto riguarda l’aumento dei tumori nei giovani, studi epidemiologici indicano che questa tendenza era osservata già prima della pandemia e dei vaccini. Un’analisi dell’American Cancer Society ha mostrato, infatti, che l’incidenza di alcuni tipi di cancro nei giovani è in aumento da almeno due decenni, molto prima dell’introduzione dei vaccini COVID-19. Ad esempio i tumori del colon-retto e i melanomi negli uomini e i tumori al seno e alla tiroide nelle donne.

Test e Sperimentazioni dei Vaccini

Contrariamente a quanto affermano alcuni scettici, i vaccini contro il COVID-19 sono stati testati in modo approfondito. Le basi per lo sviluppo dei vaccini mRNA sono state poste durante le ricerche sulla SARS-CoV-1 nel 2003, consentendo un’accelerazione del processo di sviluppo senza compromettere la sicurezza. I vaccini sono stati sottoposti a studi clinici rigorosi che hanno coinvolto decine di migliaia di partecipanti prima della loro approvazione. Ad esempio, i vaccini Pfizer e Moderna hanno superato studi clinici di fase 3 con oltre 30.000 partecipanti ciascuno, dimostrando alta efficacia e un buon profilo di sicurezza​.

 

Menomale che abbiamo avuto le campagne vaccinali!

In sintesi, dobbiamo essere grati alla ricerca scientifica. Grazie ai vaccini, abbiamo evitato una catastrofe ancora maggiore, riducendo le morti e le ospedalizzazioni in modo significativo. La disinformazione sui vaccini non dovrebbe oscurare i benefici tangibili che hanno portato. La scienza ha dimostrato di essere una potente alleata nella lotta contro le pandemie, e dobbiamo continuare a supportarla e fidarci dei dati oggettivi che ci fornisce. Essere informati e fidarsi della scienza è fondamentale per affrontare con successo le sfide sanitarie globali. I vaccini sono stati uno strumento cruciale per contenere la pandemia di COVID-19, salvando innumerevoli vite e riducendo l’onere sui sistemi sanitari di tutto il mondo. I vaccini come tutti i farmaci, si associano sicuramente ad effetti collaterali. Ma è sempre opportuno porsi (e porre) una domanda: è peggio aver avuto un effetto collaterale del vaccino o trovarsi intubati in terapia intensiva con una polmonite da SARS-CoV-2?

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Alberto Maria Marra è professore Associato in Medicina Interna presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Vanta una carriera accademica e scientifica di rilievo internazionale nel settore della ricerca e della clinica nel campo delle patologie cardio-respiratorie. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Heidelberg in Germania, dove ha anche iniziato la sua carriera come ricercatore universitario, è tornato in Italia per contribuire all'avanzamento della ricerca medica nel campo delle interazioni respiratorie e cardio-respiratorie. Con oltre 170 pubblicazioni scientifiche e più di 3000 citazioni, Alberto Marra è un ricercatore di spicco nel suo campo. Il suo lavoro è ampiamente riconosciuto, tanto che è stato eletto presidente dei giovani internisti europei, ruolo nel quale ha potuto influenzare le future generazioni di medici internisti. Oltre alla medicina, il prof. Marra è un appassionato di arte, musica, sport, cinema e teatro. Ama scrivere non solo di medicina, ma anche su questi argomenti, dimostrando una versatilità e un interesse genuino per le connessioni tra la scienza e le altre forme di espressione culturale.