Non bastavano le profezie di Nostradamus, quelle di Baba Vanga, la Madonna di Fatima e la Vergine Maria. Sulla guerra in Ucraina è stato tirato in mezzo anche Padre Pio con le sue premonizioni. Che sarebbero in tutto dodici. Servirebbero delle nuove sezioni, nei giornali e nei siti di media, soltanto per le profezie dedicate alla guerra. Non più soltanto un classico, quello della divinazione, di fine anno per l’anno nuovo dunque. Le profezie di Padre Pio sono dodici in tutto. E già qui bisognerebbe aprire una parentesi piuttosto rilevante: contenute in un libro di Renzo Baschera, non sono state confermate ufficialmente né dalla Chiesa né dai biografi del Santo da Pietrelcina. Le premonizioni sarebbero state rivelate al frate da Gesù Cristo, moniti per tutta l’umanità intera. E quindi riportate nel libro di Baschera I grandi profeti.

Le premonizioni attribuite a Padre Pio riguardano un mondo che “sta andando verso la rovina”, gli esseri umani fuori strada, lontani da umiltà, carità e amore, sempre più prossimi alla catastrofe, a “distruggere la vita. Quando il mondo è stato affidato all’uomo era un giardino. L’uomo lo ha trasformato in un rovaio pieno di veleni. Nulla serve ormai per purificare la casa dell’uomo. È necessaria un’opera profonda, che può venire solo dal cielo”. Alcuni passaggi sono molto grotteschi e terribili, riportano di giorni al buio, nella fame e nella sete. Saranno in tanti a non rivedere più la luce, altri scapperanno “senza avere una metà”. Alcuni “diranno che a oriente c’è la salvezza e la gente correrà verso oriente, ma cadrà in un dirupo. Diranno che a occidente c’è la salvezza e la gente correrà verso occidente, ma cadrà in una fornace. La terra tremerà e il panico sarà grande. La terra è malata. Il terremoto sarà come un serpente: lo sentirete strisciare da tutte le parti. E molte pietre cadranno. E molti uomini periranno”.

“Siete come formiche, perché verrà il tempo in cui gli uomini si toglieranno gli occhi per una briciola di pane. I negozi saranno saccheggiati, i magazzini saranno presi d’assalto e distrutti. Povero sarà colui che in quei giorni tenebrosi si troverà senza una candela, senza una brocca d’acqua e senza il necessario per tre mesi”. I passaggi ricalcano toni e disgrazie da libro dell’Apocalisse – come succede sempre tra l’altro con le premonizioni, mai che fossero in qualche modo ottimiste.

Le profezie riguardano anche la disperazione del frate che non riesce a intercedere più verso tra Dio e gli uomini. Si legge di un meteorite, l’ira di Dio che si scaglierà come un fulmine tremendo, un disastro molto peggiore di una guerra. Il passaggio che farebbe pensare a un richiamo della tragedia in corso in Ucraina è sicuramente quello che riguarda un Paese in particolare: “Scomparirà una terra, una grande terra. Un paese sarà cancellato per sempre dalle carte geografiche. E con lui verrà trascinata nel fango la storia, la ricchezza e gli uomini”.

Il caso delle profezie di Padre Pio

Meglio chiarire comunque il caso delle profezie del frate Santo. Già dopo l’esplosione del coronavirus le fantomatiche premonizioni erano state ricicciate fuori. E chi di dovere era intervenuto senza lasciare spazio a interpretazioni. “In questo periodo di ansia e di preoccupazione dilaganti, sono state diffuse nuovamente alcune profezie apocalittiche attribuite a san Pio da Pietrelcina. Che sarebbero state rivelate ad alcuni sedicenti figli spirituali quando il santo era in vita o, successivamente, durante presunte visioni. Per rispetto alla verità, i frati minori cappuccini della provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio dichiarano di non poter garantire che tali messaggi siano autentici né l’asserita figliolanza spirituale delle due persone che se la sono attribuita”.

Questo il chiarimento diffuso in una nota dai frati cappuccini custodi della memoria di Padre Pio. “Certamente tali profezie non sono contenute in nessuno degli scritti del santo (tutti già pubblicati) inoltre le affermazioni dei due presunti figli spirituali non trovano riscontro in nessun documento o prova testimoniale contenuti nella pur poderosa documentazione (104 volumi) della causa di beatificazione e canonizzazione di Padre Pio da Pietrelcina”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.