Una delle operazioni più brillanti della resistenza europea al nazismo fu eseguita a Praga il 27 maggio 1942 da parte di un commando composto da membri dell’esercito cecoslovacco in esilio, addestrato dagli inglesi del SOE (Special Operations Executive, istituito da Winston Churchill nel 1941), che attentò alla vita di Reinhard Heydrich. Due militari furono paracadutati nelle notti precedenti e si unirono ai militanti della resistenza cecoslovacca che diedero del filo da torcere alle truppe di occupazione, tanto che Heydrich – un pupillo di Himmler – venne nominato Gauleiter della Moravia e della Boemia al posto di Konstantin von Neurath, non più ritenuto in grado di stroncare l’opposizione agli invasori.

Heydrich ebbe un curriculum da nazista d’antan. Membro giovanissimo delle SS dal 1931 (nacque nel 1904) fu prima incaricato di riorganizzare la Gestapo e poi, cooptato tramite Himmler nella cerchia stretta di Hitler, divenne l’ideatore della “soluzione finale” della questione ebraica. Di lui un suo biografo scrisse che occorreva risalire alla sua infanzia per trovare qualche gesto di umanità. A Praga fu all’altezza del compito assegnatogli, tanto da meritarsi gli epiteti di boia, macellaio, il Dio malvagio e quant’altro.

Nell’attentato Heydrich rimase ferito gravemente e morì successivamente per complicazioni intervenute durante il ricovero in ospedale. Per vendicarlo, nei giorni immediatamente successivi al suo decesso, i tedeschi uccisero 1331 cechi (tra cui 201 donne). Ma soprattutto – a titolo dimostrativo – la violenza nazista si scaricò sul piccolo villaggio di Lidice, presso la città mineraria di Kladno, non lontano da Praga. La mattina del 9 giugno 1942 la polizia tedesca di sicurezza circondò il paese e rinchiuse nei granai, nelle stalle e nelle cantine tutta la popolazione maschile del villaggio. Il giorno seguente 199 tra uomini e ragazzi oltre i 16 anni furono fucilati sul posto, mentre le donne (184 in tutto) furono trasportate nel campo di concentramento di Ravensbrück, dove ne morirono 52. Quanto ai bambini (circa 90), la maggioranza venne assegnata a famiglie tedesche (come è successo – mutatis mutandis – ai bambini ucraini); dopodiché l’intero paese venne distrutto dalle fondamenta.

A pensarci bene, il 7 ottobre Hamas ha fatto di peggio e con maggiore ferocia. E nessuno è in grado di assicurare che tra gli ostaggi i morti siano solo 52. Non vedo alcun motivo per fare la differenza tra l’attentato al boia di Praga e gli omicidi mirati di Ismail Haniya (capo politico di Hamas) e di Hassan Nasrallah (leader di Hezbollah), nonché di altri caporioni soggetti alla medesima sorte per gli stessi motivi. Pur tenendo distinti i contesti storici, i rapporti di forza in campo, le nuove tecnologie, vi è un’unica rilevante differenza tra costoro ed Heydrich: il gerarca nazista, spietato, fanatico e antisemita (come gli attuali nemici di Israele) era biondo, non aveva la barba e non indossava il turbante né la palandrana da califfo.