Leonardo Muratovic è stato ucciso per una questione di sguardi “sbagliati”. È quanto scrive Il Corriere della Sera sul pugile dilettante ucciso con una coltellata al cuore nella notte tra sabato e domenica ad Anzio, in provincia di Roma, nei pressi del locale Bodeguita Beach. Il 25enne di origine croata, nato in Italia e residente ad Aprilia è morto in ospedale. Ed è giallo sul movente, caccia all’uomo per quanto riguarda il responsabile, che sembra svanito nel nulla al momento. La lite degenerata nella violenza che ha sconvolto il litorale romano è esplosa intorno alle due di notte.

Muratovic era stato allontanato assieme al suo gruppo di amici e al gruppo rivale. È stato ferito in strada, nei pressi del locale sulla Riviera Mallozzi, e si è accasciato sulla staccionata morendo poco dopo il ricovero agli Ospedali Riuniti. Solo il primo gesto di una sorta di spirale di violenza che si è scatenata dopo la coltellata: il padre della vittima, 56 anni, è stato arrestato per tentato omicidio dopo che nell’androne del commissariato di viale Antium ha accoltellato due addetti della sicurezza del locale convocati per testimoniare, una cronista del Giornale Radio Rai è stata aggredita mentre lavorava.

La Federazione Pugilistica Italiana (Fpi) ha pubblicato un post di cordoglio per ricordare il 25enne. Muratovic praticava pugilato fin da ragazzino, combatteva nei pesi medi a livello dilettantistico. Era incensurato anche se noto alle forze dell’ordine. Ha perso di consistenza la pista di un regolamento di conti per questioni di spaccio. Fatale una sola coltellata che lo ha raggiunto al petto. I due buttafuori accoltellati non sono in gravi condizioni. Nessuna traccia intanto del colpevole.

Daniel Muratovic, fratello maggiore di Leonardo in un’intervista a Il Messaggero ha puntato il dito contro i vigilantes. “Da quanto mi è stato riferito, Leo era nel locale e due uomini della sorveglianza lo hanno rintracciato all’interno e accompagnato fuori dove lo stavano aspettando. Ecco perché dico che è stato consegnato”. Il fratello ha spiegato che a raccontargli la dinamica sono stati amici di Leonardo, che il padre è molto ammalato e che ha perso il controllo, che il fratello si stava avvicinando alla religione negli ultimi tempi. Si capisce ancora poco della tragedia. “Però c’erano tanti, tantissimi testimoni. Tra Anzio e Aprilia, qualcuno sa chi è il killer di mio fratello”. Daniel Muratovic ha “dei sospetti ma non ho certezze”.

Della vicenda continuano a uscire intanto particolari grotteschi: come il post del buttafuori 31enne accoltellato dal padre della vittima. “So’ stato accoltellato, se moro ve voglio bene”, ha postato su Facebook con una foto mentre veniva ricoverato e mentre con una mano tamponava la ferita. Secondo alcune ricostruzioni sarebbe stato lui con il collega ad accompagnare fuori dal locale il 25enne con la fidanzata e gli amici e gli altri ragazzi con i quali si era scatenata la rissa nel locale. “Noi abbiamo fatto solo il nostro lavoro”, avevano ricostruito alla polizia i due secondo Repubblica. “Tiriamo fuori dal pub chi è ubriaco o crea disordini. Quei ragazzi avevano una discussione, erano agitati e abbiamo deciso di mandare tutti fuori per garantire la sicurezza all’interno”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.