L’esempio di Milei per l’Italia: il libertarismo che entusiasma e offre soluzioni

L’articolo di Giuseppe Benedetto che invoca una “moratoria per il 2025” sui nuovi partiti di matrice liberale mi ha lasciato perplesso e amareggiato. Pensare di fermare le voci liberali, in un paese oppresso da uno Stato inefficiente, è un errore strategico e una rinuncia ideologica. Il liberalismo ha rappresentato una grande stagione di emancipazione economica e sociale, ma oggi è necessario fare un passo ulteriore: passare dal liberalismo al libertarismo. La differenza è chiara: il liberalismo cerca compromessi con lo Stato per regolamentare e limitare il suo peso; il libertarismo lotta per ridurre lo Stato al minimo indispensabile, restituendo alle persone il controllo della propria vita, delle proprie risorse e delle proprie scelte.

L’esempio di Milei

La recente elezione di Javier Milei in Argentina dimostra che il libertarismo radicale non solo entusiasma, ma offre soluzioni concrete. Milei è il simbolo di una nuova stagione politica, una sfida aperta al populismo e al burocratismo. La sua azione politica è un richiamo al cuore della nostra missione: liberare i cittadini dall’oppressione di uno Stato invasivo e inefficiente. L’Italia si trova in una situazione di paralisi economica e sociale, aggravata da una burocrazia soffocante che mortifica l’impresa e il lavoro, da una pressione fiscale intollerabile che riduce il frutto del lavoro dei cittadini, da una spesa pubblica fuori controllo (quasi 3mila miliardi di debito pubblico) che alimenta clientele e inefficienze, da un sistema politico ossessionato dal controllo anziché dalla libertà.

Dal messaggio all’azione

Il libertarismo offre una risposta chiara: tagliare drasticamente la spesa pubblica per ridurre il debito e liberare risorse per i cittadini; privatizzare settori inefficienti e sottrarli all’ingerenza statale; rivoluzionare il sistema fiscale, riducendo le tasse e semplificando la burocrazia; restituire autonomia decisionale ai cittadini, ridimensionando l’interferenza dello Stato nella vita privata. Milei ha dimostrato che la politica libertaria non è un’utopia: è una necessità per i paesi oppressi dal peso dello Stato. La sua elezione è un messaggio potente per chi crede ancora nel potere della libertà. È ora che anche l’Italia ascolti questo messaggio e lo trasformi in azione.

Il 2025, l’anno della rivoluzione libertaria

La richiesta di una moratoria sui partiti liberali è un segnale di debolezza, un tentativo di congelare il dibattito politico per paura della competizione. Ma la competizione delle idee è l’essenza della democrazia. Il 2025 non sarà l’anno delle moratorie, ma l’anno della rivoluzione libertaria. Noi siamo pronti a partecipare a questa battaglia, ispirati dagli esempi di Milei e dai princìpi del libertarismo. Il liberalismo ha fatto il suo tempo: oggi è il momento del coraggio libertario. A Benedetto dico: se volete fermarvi, fatelo pure. Noi no. Noi combattiamo.