Arriva una ventata di novità dalla politica americana. Dopo che per mesi il dibattito è stato monopolizzato dallo scontro Trump-Biden, che sembrano destinati a contendersi la Casa Bianca per la seconda volta quattro anni dopo, finalmente una luce ha squarciato la noia a stelle e strisce.
E voi direte: ma che è successo? Un outsider ha fatto irruzione? Qualcuno si candida davvero per il terzo polo? No, niente di tutto questo.
Il merito di questa ondata di speranza è di una giovane donna, che non ha ancora compiuto 34 anni, e che da un piccolo villaggio della Pennsylvania sta portando la sua voce in tutto il mondo. Lei si chiama Taylor Swift e per la nuova generazione non ha bisogno di presentazioni: è la cantante più in voga del momento. Ha superato i 100 milioni di ascolti su Spotify.

Il suo Eras tour – ancora in corso – è un successo mondiale senza precedenti e gli economisti calcolano un impatto dei suoi concerti sul PIL americano, secondo le ultime stime, superiore ai 5 miliardi di dollari. Questa ragazza sta rivoluzionando il mondo della musica. Ok, penserete: siamo contenti per lei. E per chi ha già acquistato i biglietti per Milano 2024. Ma il motivo per cui le dedichiamo un editoriale non è la musica.
L’altro giorno la Swift ha fatto un gesto piccolo, forse persino banale. In una storia Instagram ha invitato i suoi fan e la nuova generazione a registrarsi per andare a votare alle Presidenziali americane del 2024. Sapete che negli Stati Uniti occorre compiere l’atto burocratico della registrazione, senza il quale è impossibile esercitare il proprio diritto dovere di voto. Ebbene, grazie alla spinta di Taylor centinaia di migliaia di persone hanno visitato il sito e più di trentacinquemila cittadini si sono iscritti e registrati per votare alle Presidenziali.

La politica è bella, sporcatevi le mani: quanto servirebbero anche in Italia dei testimonial dell’impegno, della passione civile, dell’interesse per la cosa pubblica. Da noi invece i presunti Vip giocano a prendere like attaccando la politica e i politici, restando sul registro del populismo e della disaffezione, vivendo di luoghi comuni e retoriche anti casta. Manca una società civile che incoraggi le ragazze e i ragazzi a provarci, a mettersi in gioco, a rischiare. La politica è presentata come schifo, sempre. Abbiamo gli anchorman che fanno le vittime della politica per andare a guadagnare il doppio su altre reti televisive, abbiamo i Vip che si schierano contro i rigassificatori e gli impianti utili alla comunità, abbiamo i professori che ti spiegano perché i politici rubano. E invece la stanca società americana si rianima grazie a una ragazza under 35 che usa il suo immenso potere per spronare i ragazzi a vivere senza apatia, come aveva già fatto in un bel discorso alla New York University lo scorso anno durante la cerimonia di laurea. Peccato che da noi non si vedano Taylor Swift neanche in lontananza.

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Matteo Renzi (Firenze, 11 gennaio 1975) è un politico italiano e senatore della Repubblica. Ex presidente del Consiglio più giovane della storia italiana (2014-2016), è stato alla guida della Provincia di Firenze dal 2004 al 2009, sindaco di Firenze dal 2009 al 2014. Dal 3 maggio 2023 è direttore editoriale de Il Riformista