L'intervista
L’esperto: “Attenzione agli antimalarici, se siete sani non li usate”

La peste, la rivoltosa folla affamata e l’assalto ai forni certo, quante volte abbiamo citato Manzoni in questi giorni. Ma adesso rompiamo il silenzio sul rapporto tra Coronavirus, psicosi da pandemia e assalto alle farmacie. Anche qui c’è molta gente che ha fame, ma di salute. Una metafora per approcciarsi al delicato allarme lanciato da numerosi scienziati e medici italiani: «A causa del Coronavirus decine di migliaia di pazienti affetti da malattie autoimmuni si stanno ritrovando senza i loro farmaci». Il messaggio, pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica Annals of the Rheumatic Diseases, apre un dibattito scientifico e sociale: «È corretto ipotizzare, anche in assenza di dati scientifici al riguardo, l’utilizzo degli antimalarici per la profilassi (prevenzione, ndr) al Coronavirus, rischiando che i pazienti in terapia cronica ne rimangano sprovvisti?». Perché i pazienti in terapia per le malattie autoimmuni reumatologiche come il lupus, bisognosi di questi farmaci, adesso hanno difficoltà a reperire il farmaco nelle farmacie. Su questa piccola, grande, emergenza sanitaria, facciamo il punto con il professore Fabrizio Conti, docente di reumatologia alla Sapienza e direttore del reparto di reumatologia all’Umberto I di Roma, nonché firmatario dell’appello.
Professore, come sta?
Io bene, grazie.
(La voce tradisce la stanchezza di chi in questo periodo ne ha viste tante)
Esattamente cosa sta succedendo?
Vede, nel mondo contro il Coronavirus ormai da mesi si sta facendo uso dei farmaci antimalarici come la clorochina e soprattutto l’idrossiclorochina, nota col nome commerciale di Plaquenil. Non è una cura ancora ufficiale, ma empirica, ma che al momento sembra promettente, attendiamo comunque l’esito degli studi in corso.
Bene, ma cosa c’entrano i soggetti affetti da malattie autoimmuni?
Chi ha una malattia autoimmune, come il lupus e diverse connettiviti, è spesso curato, e per tanti anni, con farmaci antimalarici come appunto la clorochina e l’idrossiclorochina. E adesso, dato che questi prodotti sono utilizzanti anche nella lotta al Coronavirus, rischiano di esserne sprovvisti, ma il bisogno rimane.
Quanta gente si è ritrovata senza il proprio farmaco di fiducia?
Li usano decine di migliaia di persone con malattie reumatologiche, tra le quali il 70% degli affetti da lupus, una patologia che può colpire diversi organi. Riceviamo diverse richieste di aiuto ogni giorno. Questa gente, privata degli antimalarici, rischia il peggioramento delle proprie condizioni in poco tempo.
Voi cosa proponete?
Da più parti è stato proposto di usare gli antimalarici anche nella profilassi, cioè nella prevenzione del Covid-19, ma in attesa di dati scientifici di efficacia diamo priorità ai pazienti affetti da Covid-19 e ai pazienti reumatologici da anni in terapia con questi farmaci. Come noi la pensa anche l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco, ndr). Va garantito l’approvvigionamento per tutti i pazienti che ne hanno bisogno.
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