Nelle nostre aziende abbiamo sempre fatto coincidere l’anno fiscale con quello scolastico/turistico, sia per la natura stessa del nostro business, sia perché ho sempre ritenuto la pausa estiva uno spartiacque più efficace del Capodanno nel segnare “un prima” e “un dopo” per prendere decisioni sul futuro. Come sono andati questi mesi? Che obiettivi mi do per settembre?

Dedicare del tempo lontano dalla frenesia della quotidianità per disegnare il proprio futuro è tra i regali più belli che uno possa farsi. Riflettere sul proprio “io” è sempre un investimento che porta serenità, luce, nuove consapevolezze ed energie. Ho imparato l’importanza del discernimento dai Padri Gesuiti. Ho avuto la fortuna di conoscerli da adolescente durante il mio percorso scout al Centro Giovanile Antonianum di Padova. All’epoca non potevo sapere quanto crescere con quelli stimoli e in quel contesto sarebbe stato un vantaggio competitivo immenso sia per la mia carriera imprenditoriale, sia a livello personale per vivere una vita piena.

Come imprenditore alla guida di una realtà fatte di giovani (siamo 350 colleghi, età media 30 anni) che a sua volta parla a milioni di ragazzi investo molto tempo insieme ai C-Level del gruppo a ragionare su come possiamo avere un impatto positivo sulle nuove generazioni. E sicuramente una risposta imparata dai Gesuiti è: insegnare ai ragazzi ad ascoltarsi e a pensare. (E spoiler: vale anche per gli adulti!).

L’altra sera con mia moglie e la madrina e padrino del nostro figlio maggiore abbiamo fatto notte inoltrata a ragionare sulla complessità sia della genitorialità, sia del guidare un’azienda o un team. Eravamo insieme a Francesco Cavallini SJ, nostro Padre Spirituale oggi in servizio presso l’equipe dell’Istituto Gonzaga di Palermo e cofondatore dell’associazione “Percorsi di Vita”.

Vi condivido tre dei concetti che ci ha lasciato Padre Francesco: Sul lavoro dovremmo essere guidati dal bene dell’azienda. Ma quante volte invece prendiamo scelte per soddisfare il nostro ego? E quante volte per paura della propria reputazione o per pigrizia nel non voler gestire le conseguenze ci si accontenta del piano B, di andare più piano, di girarci dall’altra parte? I capi (come i professori a scuola e gli allenatori nello sport) che più sono esigenti, concreti e puntuali nel dare feedback, sono quelli che ti fanno crescere di più; Nel momento della desolazione non cambiare decisione rispetto alla scelta presa nella consolazione. La rabbia, lo sconforto, la stanchezza sono pessime consigliere. L’ordine e la ragione generano vita. Le vacanze estive diventano quindi un ottimo momento per segnarsi in un quaderno le sensazioni vissute nei mesi di lavoro/studio invernali. Registrare cosa succede dentro di noi, meditare sul proprio futuro per iniziare settembre con rinnovata consapevolezza.

Quali erano le motivazioni che mi avevano portato a lavorare su questo progetto o percorso di studi? A frequentare quella persona? A proseguire la mia carriera in quell’azienda/università? Sono ancora valide? Cosa ho imparato in questi mesi? Chi sono i miei modelli? E io sono (stato) un modello per qualcuno? Per cosa sono pronto a combattere e fare sacrifici a settembre e cosa invece sarebbe malsano reiterare? Tra il sentire e l’agire, ci va il pensiero. Se no saremmo un animale che vive solo di istinti. Ma spesso ci manca il tempo per ascoltare il nostro sentire, ragionarlo e trasformarlo in agire.
Buona pausa estiva. Che sia anche un tempo di meditazione per ripartire più focalizzati a settembre.

Paolo De Nadai

Autore

Fondatore ScuolaZoo & WeRoad, Presidente OneDay Group