Se lavori in un istituto di ricerca e cura dei tumori c’è un solo riconoscimento a cui più di altri puoi ambire: che il tuo lavoro venga premiato per la capacità di prendere in carico il paziente in maniera completa, a 360 gradi. Una presa in carico a tutto tondo, dal suo accesso in ospedale alla gestione di tutto il suo percorso terapeutico. Riconoscimento che quest’anno l’Oeci, l’Organizzazione dei Centri di cura e di ricerca sul cancro Europea, che ha assegnato al Pascale. Con la motivazione di “Comprehensive Cancer Center”, l’Istituto dei Tumori di Napoli ha ottenuto il massimo riconoscimento che l’Oeci possa attribuire a un polo oncologico e che si ottiene solo se si ottempera a 63 diversi standard, suddivisi in 272 requisiti. Il tutto, elaborato a livello europeo, negli ambiti della cura e assistenza, della ricerca scientifica e dell’innovazione, della prevenzione e della formazione.

Il Pascale, dunque, secondo i membri dell’Oeci sa prendersi carico del paziente non solo per la cura della sua malattia, ma anche per la gestione di tutti quegli aspetti che possono influenzare il suo percorso terapeutico secondo un approccio multidisciplinare che mette al centro le esigenze del paziente e dei suoi familiari, elaborando un piano terapeutico su misura, a partire dagli ultimi sviluppi della ricerca oncologica svolta al proprio interno e in collaborazione con università e altri partner scientifici. Traguardo che il Pascale condivide in Italia soltanto con altri 7 Istituti oncologici dei 19 che fanno parte dell’Oeci, nessuno dei quali localizzato al sud. Traguardo raggiunto grazie al coinvolgimento di diverse figure, come l’oncologo medico, il chirurgo oncologo, il patologo dedicato, il radioterapista, un componente dell’area scientifica o di ricerca, lo psicologo, il logoterapista. Ultimo ma non per importanza, il case manager, che rappresenta la figura di collegamento che segue il file rouge del percorso del paziente.

“Essere accreditati come Comprehensive Cancer Center onora il nostro Istituto – dice Nicola Normanno, direttore scientifico ad interim – Un risultato che ci sprona ancora di più ad assicurare livelli qualitativi di eccellenza non solo per le cure ma anche per gli aspetti chiave della ricerca quali la ricerca traslazionale, la multidisciplinarietà, il miglioramento continuo delle cure e delle performance gestionali e la produzione di linee guida e di percorsi diagnostico-terapeutici che vedono sempre più il coinvolgimento anche della componente di ricerca”.

Un riconoscimento questo dell’Oeci che ha un valore aggiunto se si considera che arriva nell’anno più drammatico della sanità mondiale. Un anno che ha rappresentato per l’Istituto e per tutto lo staff un lavoro lungo e impegnativo. L’accreditamento avrà una durata di cinque anni, durante i quali il Pascale si impegnerà a mantenere e migliorare i livelli qualitativi già raggiunti.

“Mettere al centro del percorso di cura la persona, intesa nella sua complessità, è il nostro costante e principale obiettivo – dice il direttore generale del polo oncologico, Attilio Bianchi. 1 + 1 = 3 non è un errore matematico. E’ la consapevolezza che dove, e quando, c’è sinergia, il risultato finale è sempre maggiore della somma dei singoli componenti. La ricerca continua di sinergie, la ricerca del talento collettivo, la condivisione dei saperi indagando sempre più e sempre meglio ciò che ci unisce piuttosto di ciò che ci divide, configura a tutti livelli il motivo fondante del nostro agire manageriale. E grazie soprattutto a questa sinergia siamo riusciti ad ottenere un grande traguardo. Ci tengo a ringraziare tutto il personale e in particolare Gerardo Botti che ha coordinato il gruppo di lavoro nel corso di questi ultimi 5 anni. Grazie al loro impegno ed alle azioni di miglioramento messe in atto in questi ultimi anni l’Istituto è passato da “Clinical Cancer Centre” a “Comprehensive Cancer Center”.

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