L’Europa teme la “variante inglese” del Covid: “Così rischiamo il collasso”

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 09 December 2020 Roma (Italia) Cronaca : Passeggeri in transito all’aeroporto di Fiumicino Nella Foto : passeggeri con dispositivi di sicurezza Photo Cecilia Fabiano/LaPresse December 09 , 2020 Roma (Italy) News: Passengers in transit at Fiumicino airport In the Pic : passengers with safety devices

Sono ore con il fiato sospeso quelle che si sono susseguite dopo l’annuncio dell’Inghilterra di aver scovato una nuova variante del Coronavirus che sarebbe più veloce nel contagio ma non più letale. Il nuovo ceppo è stato individuato in una donna che sarebbe arrivata dall’Inghilterra nei giorni scorsi e avrebbe contagiato anche il marito e forse una terza persona. Per il momento la situazione italiana sembrerebbe sotto controllo con il blocco dei voli arrivato immediatamente.

A preoccupare il Governo è il fatto che questa nuova variante sarebbe in grado di contagiare più velocemente del 70%: un dato che rischia di mettere in ginocchio il sistema sanitario già messo a dura prova dagli scorsi mesi e dalla curva di contagi che frena sì, ma con lentezza. Spaventa un ritmo di contagi troppo veloce da sostenere. Ad alimentare le preoccupazioni il fatto che il 20 dicembre nel Regno Unito si sono registrati contagi senza precedenti.

“Il fatto che il Regno Unito, in pieno lockdown, dopo le restrizioni di dicembre e l’ultimo blocco quasi totale di novembre, abbia oggi 36 mila casi in 24 ore, è la prova che questa nuova variante ha una capacità di trasmissione molto maggiore della precedente”, spiega il ministro della Salute Roberto Speranza. Per questo, dice, il governo non poteva che decidere subito la sospensione dei voli dal Regno Unito fino al 6 gennaio, “per permettere ai nostri scienziati di capire di più. Se bisognerà rivedere l’ordinanza lo faremo, ma adesso non avevamo altra scelta”.

“Quello che preoccupa – continua Speranza – è che la variante sembra avere un impatto sull’indice Rt, l’indice di trasmissibilità, molto più forte. Ha la stessa forza sulle persone, non è più violenta, ma aumenta i numeri”. E i numeri, come riporta Repubblica, sono alla base dell’allarme scattato nel governo: al momento, l’Italia ha il 32% di posti letti occupati di terapia intensiva e il 39% di area medica. Al ritmo di diffusione della variante inglese del virus, è il timore del ministero della Salute riportato dal quotidiano, “gli ospedali rischiano di non reggere”.

Intanto migliaia di Italiani sono bloccati nel Regno Unito, quelli che sono arrivati sono stati sottoposti a tampone e quarantena. Proteste e malumori nell’ultimo volo arrivato in Italia da Londra. Si tratta del volo Londra Stansted – Pescara che è atterrato poco prima delle 19.00 all’aeroporto d’Abruzzo. I viaggiatori hanno contestato, in particolare, il fatto che le regole siano cambiate mentre erano in volo e che quindi a nulla sarebbe servito il tampone eseguito, come da protocollo, nelle 48 ore prima della partenza.

A bordo dell’aeromobile c’erano diverse persone che avevano intenzione di fermarsi in Italia solo pochi giorni, per il Natale. Tuttavia gli agenti della Polizia di Frontiera hanno contenuto le proteste ed hanno fornito ai viaggiatori informazioni relative alle misure scattate a causa della variante del Covid-19 che sta circolando a Londra e nel sud dell’Inghilterra. Invece la coppia contagiata dal nuovo ceppo sta bene. I due non hanno particolari sintomi, solo del raffreddore, e sono stati messi subito in isolamento. Non sono ricoverati in una struttura ospedaliera. Adesso l’obiettivo dell’autorità sanitaria del nostro Paese è impedire la diffusione di questa mutazione del coronavirus.

Resta la speranza tenuta accesa dai virologi che continuano a credere fortemente nel vaccino. “Anche se ci sono delle mutazioni del virus, come quella segnalata in Gran Bretagna e ora in altre parti del globo, è altamente improbabile che si perda l’efficacia del vaccino. Rassicuro gli italiani dicendo che davvero la risposta per uscire da questa situazione è il vaccino, in esso dobbiamo riporre la massima fiducia sia per quanto riguarda il profilo di sicurezza che l’efficacia”. Così il presidente dell’Istituto superiore della Sanità Franco Locatelli, ospite a “Che tempo che fa”.