Il quotidiano Libero è tornato visibile sul social network Twitter. “Siamo tornati. Spiace”. Questo il post attraverso il quale l’account torna sulla piattaforma. Il media era stato temporaneamente bloccato per attività sospette. Lo stop aveva provocato polemiche e molti tweet, anche da parte di esponenti politici, che evocavano la censura. Un tema ricorrente in questi giorni dopo il ban dai social network di Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, dopo l’assalto a Capitol Hill.

Il social aveva fatto sapere in un messaggio che l’account era stato bloccato perché aveva “eseguito delle attività sospette”. Le ipotesi più accreditate sono o una reazione da parte di Twitter a tentativi di accesso al profilo da parte di malintenzionati/hacker esterni o l’uso di strumenti terzi utilizzati dai social media manager di Libero per pubblicare e condividere articoli.

L’account non è tra l’altro verificato, non ha la cosiddetta “spunta blu” sul profilo. A invocare la censura e Voltaire, oltre agli stessi giornalisti, ai direttori Pietro Senaldi e Vittorio Feltri, anche i leader della Lega Matteo Salvini – “Solidarietà a Libero, contro ogni tipo di censura” – e di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni – “Voltaire reinterpretato dalla sinistra dei giorni nostri: ‘Non sono d’accordo con quello che dici e combatterò fino a farti sparire perché tu non possa dirlo’”.

Quello “spiace” nel post dell’account, tornato visibile, sembra fare il verso a un post di Selvaggia Lucarelli. La giornalista, scrittrice, blogger spesso è entrata in contrasto con la testata e in particolare con l’editorialista Filippo Facci. Alla notizia della sospensione da Twitter, Lucarelli aveva condiviso lo uno screenshot e scritto il post “Spiace”.

Vito Califano

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