Le milizie di Misurata e le forze del Governo di accordo nazionale libico (Gna) del premier di Tripoli, Fayez al Serraj, hanno lanciato una offensiva per cercare di riprendere le posizioni perse a vantaggio del generale Khalifa Haftar a Sirte.
Secondo l’inviato russo di Interfax in Libia, Lev Dengov, “le forze del governo di Al Serraj di Tripoli hanno ripreso il controllo della città”. “Le forze del governo di accordo nazionale hanno arrestato decine di combattenti, sequestrato 20 mezzi di artiglieria e ucciso 50 persone tra quelle che combattevano a fianco dell’esercito di Haftar”, ha dichiarato. Tuttavia le ostilità continuano ed è possibile che la situazione “possa cambiare”, ha precisato Dengov.
Le forze di Haftar, dopo aver espugnato Sirte, hanno assunto il controllo del porto e dell’aeroporto. Le truppe fedeli al generale controllavano venti accessi alla parte orientale di Sirte e il terzo distretto in ordine di grandezza della città situata circa 400 chilometri a est della capitale e fondamentale per la strategia di conquista del Paese dell’uomo forte della Cirenaica. Secondo quanto riferito da fonti militari vicine al Gna, le truppe fedeli ad Al Serraj sono riuscite ad avanzare lungo l’asse sud-est e a catturare diversi miliziani nemici.
Intanto si prepara il vertice straordinario a Bruxelles. “La situazione sul terreno in Libia è molto delicata, ma questo non significa che l’Ue debba restare immobile. Ne ho parlato ieri sera a Roma con l’alto rappresentante per le politiche Ue, Josep Borrell, con il quale abbiamo affrontato anche il dossier iraniano”, scrive il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sul suo profilo Facebook. “Fra poco – aggiunge – sarò a Bruxelles, per un vertice straordinario insieme ai miei omologhi europei di Francia, Germania, Gran Bretagna e con lo stesso Borrel”.
“Continuiamo tutti a ritenere che non esista alcuna soluzione militare e ne discuteremo oggi in sede europea”, sottolinea il ministro spiegando che “come Italia abbiamo peraltro ottenuto che al Consiglio Affari Esteri di venerdì si parli, oltre che di Iran, anche di Libia, che per noi è la priorità. L’Ue, questa volta, dimostri di saper fare l’Ue”.