Il blocco dei licenziamenti è ancora un dossier scottante sul tavolo del governo, con alcune modifiche possibili nonostante i tempi stretti. Servirebbe un emendamento ‘flash’ al Dl Sostegni bis, ma come fa notare il ministro del Lavoro Andrea Orlando “è necessario un consenso da parte di tutta la maggioranza”. Al momento la normativa parla chiaro: il blocco scadrà il prossimo 30 giugno e i sindacati sono in campo per prorogare lo stop sino a quando non sarà a regime la riforma degli ammortizzatori sociali.

Da parte dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio arriva un primo conteggio: sono circa 70mila i lavoratori che rischiano il posto. E nel settore aereo la Federazione Italiana Lavoratori Trasporti (FILT) lancia l’allarme per Air Italy, “con 1450 lavoratori che già il 1° luglio potrebbero essere il primo blocco di licenziati in Italia”.

Per l’Ufficio parlamentare di bilancio, peraltro, non si rischia l’effetto boom, perché “i licenziamenti saranno plausibilmente scaglionati nel tempo man mano che si concretizzano le opportunità di turnover e di ricomposizione degli organici e una quota potrebbe anche transitare nella CIGO/CIGS agevolata”. L’eliminazione del blocco dei licenziamenti, invece, “favorirà le politiche di occupazione a favore dei soggetti, soprattutto giovani, in cerca di lavoro, che nei mesi scorsi hanno visto venire meno le opportunità di impiego”.

“Dal blocco dei licenziamenti, che solo in Italia continua a sussistere, si deve uscire con un sistema di ammortizzatori sociali che permetta a chi esce di poter avere un reddito e poter essere assistito e accompagnato al reingresso nel mondo del lavoro non appena questo lo permetterà”, ha spiegato il titolare dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. Lo stesso esponente leghista nel weekend aveva parlato dell’idea di uno sblocco graduale per settori. Sulla proroga selettiva Orlando non alza un muro ma spiega: “La mia posizione e quella del mio partito è che quanti più strumenti ci sono per modulare questo passaggio tanto meglio è, ma è necessario un consenso da parte di tutta la maggioranza”.

“C’è bisogno che il Governo convochi un nuovo tavolo”, ha ribadito il leader Cgil Maurizio Landini, che oggi ha incontrato il premier Mario Draghi per oltre un’ora a Palazzo Chigi. Draghi ha voluto incontrare Landini per esprimere a tutta l’organizzazione sindacale il proprio cordoglio per la morte di Guglielmo Epifani. L’incontro è stato anche l’occasione per uno scambio di idee sulla situazione generale del Paese e dell’Europa.

Redazione

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