Il Riformista Tv prende il via. Il nuovo canale di informazione garantista parte con le voci libere dei direttori Piero Sansonetti e Paolo Liguori, impegnati in battaglie da cui i media generalisti si sottraggono. Nel trattare temi scomodi, come quelli della giustizia, i due responsabili del Riformista Tv partono dal caso dell’avvocato Giancarlo Pittelli, l’ex parlamentare che da oltre due anni è privato della libertà a seguito di un’inchiesta giudiziaria ancora lontana da una sentenza di primo grado.

È un caso che brucia ed è terribile“, afferma il direttore Liguori raccontando la terribile vicenda di Pittelli, che sta osservando lo sciopero della fame per opporsi al trattamento ingiusto che viene riservato. “Questo – precisa Liguori – è accaduto perché ha scritto a una sua collega deputata e questo è stato preso come un inquinamento di prove“.

Nel sottolineare la solidarietà verso Pittelli, per cui questo giornale ha lanciato un appello per la scarcerazione (qui per aderire: appelloperpittelli@gmail.com), il direttore Sansonetti specifica che sono state raccolte “circa 750 firme di solidarietà in pochissime ore, che dimostra l’interesse di una parte di società a queste problematiche“. Ma a queste problematiche, sentenzia il direttore del Riformista, “non si interessa l’establishment, né quello politico, né quello giudiziario“.

Sansonetti poi racconta il lungo percorso di restrizione di libertà personale di Pittelli: “Dopo un periodo di domiciliari, hanno preso Pittelli e l’hanno messo in isolamento, in un carcere di massima sicurezza. La prima parte della prigione l’ha fatta in Sardegna – racconta Sansonetti – perché ritenuto pericolosissimo“. Ma di cosa è accusato il legale? “I reati specifici sono caduti tutti – spiega il direttore del Riformista – ma è rimasto il solito reato di concorso esterno in associazione mafiosa“.

Un reato a cui il canale televisivo del Riformista spiegherà nel dettaglio in diverse occasioni. E nell’incalzare sulla inesistenza del reato, Sansonetti racconta come Pittelli sia “stato incastrato con delle intercettazioni, alcune delle quali manipolate“. Una intercettazione in particolare, come spiega il direttore del Riformista, viene trascritta ma modificata. “Cos’è questa se non persecuzione?” domanda Sansonetti.

Liguori, nel riprendere la parola, lancia un appello: “Si devono muovere nel governo, si devono muovere dei ministri, si devono muovere il ministro della Giustizia e quello dell’Interno, si devono muovere delle autorità perché Pittelli andrà fino in fondo e perché la situazione è grave“. Dritti sulla loro strada, Sansonetti e Liguori promettono di andare avanti in questa battaglia.

Noi non molliamo, noi vogliamo sapere perché Pittelli è in prigione e perché il mondo politico non si muove“, ribadisce il direttore del Riformista. “E questa è solo la prima delle nostre iniziative – interviene Liguori prima di chiudere l’intervento – che porteremo avanti attraverso questa tv che sta nascendo“.

Redazione

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