Ci sono voluti appena 10 minuti per battere all’asta ad una cifra di oltre 100 milioni di dollari un dipinto di René Magritte. Si tratta del quadro “L’empire lumiéres” (L’impero delle luci), una tela di 146 per 114 centimetri, che faceva parte della collezione privata di Mica Ertegun, una filantropa ed interior designer e venuta a mancare lo scorso dicembre a 97 anni. Mica Ertegun era rumeno-americana e il suo apporto all’arte è stato di eccezionale importanza. L’opera di Magritte è stata battuta da una delle case d’asta più importanti al mondo, Christie’s, ed è una delle 17 opere dell’artista belga su questo tema. Un’altra versione del celebre quadro, nel 2022, ha raggiunto l’incredibile quotazione di 79,4 milioni di dollari.
L’artista belga è stato un surrealista e fa scalpore la cifra battuta oggi di 121 milioni di dollari perché non si era mai spesa una cifra simile per una tela di questa corrente artistica. Le offerte hanno avuto una base di partenza di circa 75 milioni di dollari e sono bastati davvero pochi minuti, circa 10, per superare quota 100 ed arrivare alla quotazione finale. L’asta, seguita anche al telefono, ha visto sfidarsi due “Paperoni” a colpi di rilanci nel Rockefeller Center di New York. Non è noto chi è il compratore, infatti in un’asta di questa portata la casa fornisce massima tutela e privacy agli interessati fornendo dei collaboratori che seguono l’asta, quindi è praticamente impossibile conoscere la persona che si è aggiudicata la tela milionaria.
Durante la battitura nella sala regnava un silenzio irreale e c’era tensione: tra Rotter e Xin Li-Cohen, collaboratori e portavoce dei “Paperoni”, alla fine a spuntarla è stato Rotter mentre l’altro annunciava il ritiro. A quel punto il banditore ha dichiarato chiusa l’asta e il pubblico presente si è lasciato andare ad un vibrante applauso.