Un’intera parete di una fabbrica trasformata in affresco. Un’opera di 50metri ispirata alle città simbolo dei 12 paesi con cui la Coelmo spa di Acerra ha le principali relazioni commerciali: Sydney, Shanghai, New York, Rio de Janeiro, Londra, Parigi, Napoli, Istanbul, Cairo, Riyadh, Dubai, Mosca. Il gigantesco murale, dal titolo A World of Opportunities, realizzato da Alessandro Ciambrone, architetto, ricercatore e writer di Castel Volturno, campeggia nel nuovo terzo stabilimento produttivo della fabbrica che dal 1947, a nord di Napoli, progetta e produce Gruppi Elettrogeni Industriali e Marini.

I murales di Ciambrone, titolare del brand MIACE (Museo Internazionale di Arte Contemporanea Euromediterraneo), stanno diventando un must. Architetto e ricercatore, solo cinque anni fa ha scoperto la pittura. Oltre 300 i quadri realizzati e oltre la metà donati in beneficenza. Ci sono quadri e murales suoi all’Istituto dei tumori di Napoli, alla Fondazione Santobono, all’Airc, all’Associazione italiana Sclerosi Multipla, al Centro la Tenda, al Dipartimento dell’Università Parthenope dove ha vinto un concorso nazionale d’arte. E ora, Ciambrone, punta a portare la pittura nelle fabbriche. Il suo obiettivo: trasformare ogni luogo in un museo a cielo aperto, seguendo la visione olivettiana, dove l’arte è parte di un processo aziendale, o quella del re del cachemire, Brunello Cucinelli, l’inventore del bonus cultura per i dipendenti. “Perché, come dice lui, non può esserci sviluppo economico senza cultura“. Per Coelmo Ciambrone realizzerà anche un murale nella sala mensa.

Una idea condivisa da Marco Monsurrò, amministratore delegato di Coelmo e mecenate di questa iniziativa. “Abbiamo completato – dice il manager – la realizzazione del terzo stabilimento produttivo a maggio di quest’anno, durante le settimane difficili del lockdown. Ci siamo donati del bello e dell’ottimismo, scegliendo un’opera di Ciambrone, anche in un luogo tipicamente votato al razionale e al grigio, perché il bello crea le condizioni per migliorare la qualità del lavoro e, auspicabilmente, i risultati aziendali“.