Esce la canzone che si ispira a Bertold Brecht
L’inno contro la guerra di Vinicio Capossela, ‘La crociata dei bambini’ a un anno dall’invasione in Ucraina
La crociata dei bambini è il nuovo brano di Vinicio Capossela, canzone contro tutte le guerre che esce a un anno dall’inizio del conflitto. Il cantautore riparte dal poema di Bertolt Brecht La crociata dei ragazzi del 1942 “Volevan fuggire dagli occhi la guerra, volevan fuggire per cielo e per terra”, per affrontare a distanza di 365 giorni la guerra Ucraina, “con tutto il corollario di avvelenamento, di semplificazione, di inflazione, di vanificazione di ogni sforzo ‘culturale’”, dice Capossela: “‘La crociata dei bambini’ è la prima di tredici ‘canzoni urgenti’ che arriveranno presto a farsi sentire”.
Lo scrittore e drammaturgo tedesco, nel suo poema, rievocava un evento storico di epoca medievale. Un gruppo di bambini e adolescenti che, attraversando macerie, morte e distruzione, cerca la via per una terra di pace, ambientandolo però fra le nevi della Polonia agli inizi della Seconda guerra mondiale. “L’antimilitarismo, la denuncia della guerra come suprema e più disumana affermazione del Capitale – prosegue Capossela – che ha come vittima principale l’essenza stessa dell’innocenza, l’infanzia“.
Il ‘lyric video’ uscito oggi che accompagna il brano è realizzato dal disegnatore Stefano Ricci, con la collaborazione di Ahmed Ben Nessib, utilizzando la tecnica del gesso bianco su carta nera. Un lavoro composto da 4705 immagini fotografate senza nessuna animazione digitale.
Capossela racconta quei bambini che senza genitori, senza niente, soli e affamati, scappano da un mondo che cancella le strade, distrugge tutto, non fa i conti con quello che verrà dopo, con l’impossibilità di ricostruire, con i passi indietro di millenni, con i cuori che inaridisce, le poesie che annulla.
Nato ad Hannover nel 1965 da genitori originari dell’Irpinia, Vinicio Capossela oltre ad essere cantautore e polistrumentista è anche scrittore. Può vantare il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco (quattro Targhe Tenco e un Premio Tenco alla carriera). È stato anche vincitore per ben due volte del Premio Lunezia. Nelle sue opere è centrale la ricerca all’attenzione della rappresentazione in forma di spettacolo.
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