L’elezione alla presidenza dell’Internazionale socialista di Pedro Sanchez è una buona notizia che interessa anche noi. Quello di Madrid dello scorso week end è stato un congresso molto atteso dopo due anni di rallentamento delle attività a causa della pandemia. Dal punto di vista politico, costituisce un passo importante per il rilancio dell‘Internazionale Socialista e soprattutto rimette al centro anche il ruolo possibile per noi socialisti italiani. Sanchez ha affermato un concetto che noi ripetiamo da tempo: non c’è sinistra senza i valori della socialdemocrazia, non c’è giustizia sociale senza socialismo nel mondo.

La proposta di pace, giustizia e progresso che rappresenta l’Internazionale Socialista torna oggi più decisiva che mai, dopo decenni in cui abbiamo visto affermarsi nel mondo programmi politici, economici e sociali profondamente contrari ai nostri principi. Oggi la socialdemocrazia, il socialismo democratico, il laburismo tornano centrali, a maggior ragione dopo l’avvento della pandemia, che ha certificato il fallimento completo del modello neo liberale per costruire società forti di fronte alle avversità. Questo è il momento di confrontare i nostri valori con le esigenze del presente e formulare proposte tangibili che aiutino a trasformare il pianeta nei prossimi decenni: non si tratta di ‘ripensare’ il mondo, si tratta di cambiarlo. E Sanchez si è impegnato a far diventare l’Internazionale Socialista la grande casa comune del pensiero e dell’azione progressista globale. Il laboratorio ideologico cui far riferimento.

Con cinque priorità: assicurare la pace e rafforzare la democrazia; lavorare per l’uguaglianza piena tra uomini e donne; porre il cambiamento climatico al centro dell’agenda politica, economica e sociale; promuovere una economia giusta ed inclusiva; difendere i diritti di lavoratori e lavoratrici che devono essere ulteriormente confermati dalla rivoluzione tecnologica. E’ da questi obiettivi che dobbiamo ripartire, per ‘importare’ anche in Italia un modello, quello indicato e praticato nel suo Paese dal Presidente spagnolo, che sta rendendo la Spagna uno Stato civile e libero, così come sogniamo che sia il nostro Paese, governato adesso da una destra reazionaria e illiberale.

Per questo nei prossimi mesi il nostro partito sarà promotore degli “Stati generali del socialismo italiano“, che dovranno essere il momento massimo di coinvolgimento dell’intero mondo socialista, aperto al confronto sia con chi da tempo non milita più nel Psi sia con chi, pur non provenendo dalla nostra storia, vorrà dare un contributo ideale per scrivere insieme nuove pagine della sinistra del futuro. Stiamo già organizzando gli attivi regionali, iniziative territoriali aperte di concerto con i nostri gruppi dirigenti, associazioni di area socialista e riformista e fondazioni culturali, provando a creare sinergia e coinvolgendo i protagonisti dell’IS e del Pes, convinti che le ragioni del socialismo non siano ne’ superate, ne’ impossibili da far conoscere di nuovo al nostro Paese. Serve lavorarci giorno per giorno, avere un pizzico di visione, e soprattutto tornare a sognare.