La paura in diretta
L’inviata Rai Battistini fermata in diretta dai militari: “Kalashnikov puntato a 2 centimetri dalla testa”

Sono stati momenti di grande tensione quelli vissuti dalla giornalista Rai Stefania Battistini e i due operatori di ripresa Simone Traini e Mauro Folio, inviati a Dnipro, in Ucraina, per seguire il conflitto in corso scatenato dall’invasione delle truppe russe nel Paese.
Battistini e la sua troupe erano a Zaporizhzhia per un collegamento con la trasmissione di Rai1 ‘Uno Mattina’ quando il collegamento, alle 9:12 di stamattina, viene bruscamente interrotto e dallo studio della tv pubblica si vede chiaramente la giornalista alzare le mani di fronte a dei militari.
La giornalista era sul balcone della stanza d’albergo quando agenti delle forze speciali ucraine sono entrate in stanza e li hanno raggiunti, intimando loro di rientrare. “Mentre eravamo in diretta, sono arrivati quattro agenti delle forze speciali”, ha raccontato Battistini ai colleghi di Rainews. “Hanno spalancato la porta urlando coi fucili spianati. Hanno buttato a terra i due operatori di ripresa Simone Traini e Mauro Folio, con il ginocchio premuto sulla loro schiena e il kalashnikov puntato a 2 cm dalla loro testa. Erano evidentemente molto nervosi, quindi poteva accadere qualunque cosa“.
La giornalista e gli operatori di ripresa stanno fortunatamente bene https://t.co/xm9fCVPxpq
— RaiNews (@RaiNews) March 3, 2022
La situazione si è risolta soltanto dopo circa un quarto d’ora, quando nella stanza dell’hotel è giunto il capo della polizia e”siamo riusciti a spiegare chi eravamo e cosa stavamo facendo“.
Un episodio che, spiega la giornalista, “racconta il livello di tensione che sta vivendo il popolo ucraino, per cui qualsiasi attività considerata fuori dall’ordinario viene considerata un’attività nemica, una possibile minaccia. Quindi qualunque giornalista straniero, soprattutto chi si ferma diversi giorni, è considerato un possibile pericolo, un possibile sabotatore, una possibile spia”.
La situazione poi “è tornata alla normalità, devo dire che alla fine si sono anche scusati, hanno detto ‘sorrry’“, ha spiegato la giornalista.
Sentita dall’AdnKronos, Battistini ha anche spiegato che i militari ucraini sono arrivati all’hotel di Zaporizhzhia probabilmente a seguito di una segnalazione fatta dalla direttrice dell’albergo in cui lei e la sua troupe alloggiavano e organizzavano i collegamenti in diretta con i programmi Rai. “Probabilmente per segnalare un’attività secondo lei sospetta. Qui c’è un livello di paranoia totale, ogni cosa che per loro non è usuale ed è considerata una minaccia. Hanno paura, vivono nel terrore che ci siano spie russe, in parte è comprensibile ma per chi fa il giornalista è un incubo“, ha raccontato la giornalista.
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