L'Idf riprende gli attacchi nel Sud del Libano
L’Iron Dome ferma i missili iraniani, l’attacco telefonato e come reagirà Israele. Attentato nel treno a Jaffa, madre fa scudo a neonato
Un attacco annunciato dall’Iran agli Stati Uniti e intercettato senza eccessivi problemi dall’Iron Dome, lo scudo antimissili israeliano. Sono 181 i missili balistici lanciati in tre ondate, a partire dalle 19.30 israeliane di martedì primo ottobre. La maggior parte intercettati sia dalla contraerea israeliana che da quella di Stati Uniti e Giordania. Il bilancio, stando a quanto riferito dal governo israeliano, è di poche persone ferite e decine di edifici danneggiati. A perdere la vita, nella Cisgiordania occupata, un palestinese ucciso a Gerico “quando pezzi di un razzo sono caduti dal cielo e lo hanno colpito”, ha dichiarato il governatore della città Hussein Hamayel. “L’operazione è stata condotta per vendicare l’uccisione di Ismail Haniyeh, Hassan Nasrallah e il generale Abbas Nilforoushan”, hanno scritto i pasdaran iraniani dopo il secondo attacco telefonato, dopo quello di aprile, a Israele.
“Questa sera abbiamo esercitato l’autodifesa ai sensi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, prendendo di mira esclusivamente i siti militari e di sicurezza responsabili del genocidio a Gaza e in Libano. Lo abbiamo fatto dopo aver esercitato un’enorme moderazione per quasi due mesi, per dare spazio a un cessate il fuoco a Gaza”. Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. “La nostra azione è conclusa a meno che il regime israeliano non decida di invitare ulteriori ritorsioni”, ha spiegato. “In quello scenario, la nostra risposta sarà più forte e più potente. I sostenitori di Israele hanno ora una maggiore responsabilità di tenere a freno i guerrafondai a Tel Aviv invece di farsi coinvolgere nella loro follia”, ha aggiunto.
Israele, nuovi attacchi vicino Beirut
Il giorno dopo, mentre la diplomazia occidentale chiede una tregua, Israele ha già annunciato che risponderà all’attacco missilistico iraniano entro pochi giorni e attaccherà i siti strategici in Iran. Alti funzionari israeliani hanno affermato che uno degli obiettivi potrebbero essere gli impianti petroliferi del Paese.
Intanto dalle prime ore di mercoledì 2 ottobre sono ripresi gli attacchi israeliani nel Sud del Libano, a pochi chilometri da Beirut. L’aviazione è tornata ad attaccare la periferia sud di Beirut, considerata un bastione di Hezbollah. Lo comunica l’agenzia nazionale libanese, dopo una notte di attacchi. Dal canto suo Hezbollah ha rivendicato di aver lanciato un’imponente salva di missili sulla città israeliana di Haifa. Lo riporta Al Jazeera. Non sono disponibili notizie immediate di vittime o danni.
Khamenei: “Usa e Paesi europei creano problemi in Medio Oriente”
“La base dei problemi della regione è la presenza di forze come gli Usa e alcuni Paesi europei che in modo falso sostengono di difendere pace e tranquillità”. Lo ha affermato la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, nel suo primo discorso pubblico dopo l’attacco missilistico di Teheran contro Israele. “Sono profondamente addolorato, la perdita di Hassan Nasrallah (il leader di Hezbollah) è un evento significativo. Tuttavia, questo lutto deve fungere da forza che ci spinge in avanti”, ha aggiunto Khamenei, durante un incontro con studenti universitari, riferisce Iran International.
L’attentato di Jaffa, uccisi sette israeliani: madre muore per difendere neonato
Prima dell’attacco missilistico dell’Iran, a Jaffa, vicino Tel Aviv, due terroristi palestinesi di 19 e 25 anni (uno di loro aveva appuntata una spilletta gialla per gli ostaggi del 7 ottobre) hanno portato a termine un attentato uccidendo sette persone e ferendone una decina. Tra le sette vittime c’è anche Inbar Segev Vigdar, 33 anni, colpita mentre aveva con sé il suo bambino di nove mesi, Ari, che ha protetto con il suo corpo dagli spari salvandolo (il bimbo è stato poi preso in custodia dai passanti e portato in ospedale). La donna era un’insegnante di educazione fisica. E’ stata uccisa mentre si trovava in treno. La polizia e lo Shin Bet hanno riferito che i due terroristi, entrambi residenti a Hebron, hanno prima aperto il fuoco all’interno del vagone del treno e poi sono scesi continuando a sparare ai passanti. Uno dei terroristi è stato ucciso sul posto mentre l’altro è rimasto gravemente ferito. Durante la notte a Hebron sono stati eseguiti diversi arresti di persone sospettate di aver aiutato i terroristi a pianificare e portare a termine l’attacco.
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