La lite davanti Palazzo Chigi
Lite carne coltivata, Della Vedova: “Prandini ha avvertito un clima favorevole, il governo tace”

Onorevole Della Vedova, cosa è successo? Davvero è stato aggredito dal Presidente di Coldiretti?
«Sono rimasto esterrefatto, ma è andata proprio così: Ettore Prandini, che guida la più importante organizzazione di agricoltori d’Europa, mi è venuto incontro dandomi del delinquente mentre stavo pacificamente ricordando al governo italiano cosa pensassi in materia di carne coltivata. Ero sotto Palazzo Chigi a notevole distanza da dove la Coldiretti stava sostenendo idee opposte alle mie su questa materia. Sono stato strattonato prima che intervenissero a portarlo via».
Lei è in politica da molto tempo. Come giudica questo fatto?
«Si tratta di un gesto gravissimo, non per me personalmente; forse a qualcuno è sfuggita la portata anche simbolica di ciò che è accaduto: il leader di una potentissima associazione da sempre filogovernativa, e ora molto influente sul governo e la maggioranza che guida il paese, si è sentito legittimato ad aggredire un parlamentare della minoranza. Probabilmente lo ha fatto perché ha avvertito un clima favorevole e non è un caso che il ministro Lollobrigida, ignorando l’accaduto, abbia sostanzialmente solidarizzato con Prandini poche ore dopo. Paradossale e pericoloso, perché il ministro, deputato in carica, ha deciso di non difendere l’istituzione che rappresenta. Il ministro ha lanciato un messaggio chiaro: se state con noi potete fare quello che volete. Noi vi copriamo».
Perché eravate in quella zona?
«Noi eravamo lì tranquilli a farci la foto sotto Palazzo Chigi, sotto la sede del Governo che di fatto ha varato il provvedimento che contestiamo. Non stavamo nemmeno protestando, stavamo semplicemente ricordando quella che è la nostra idea su questo tema: la legge che vieta la carne coltivata in Italia è un atto antiscientifico che va contro gli interessi della nostra nazione e, più in generale, dell’Europa».
Lei ha accusato il Governo di aver accettato la dettatura della Coldiretti per varare la normativa in materia.
«È un fatto. Non è un caso che Lollobrigida si sia arrabbiato quando in aula gli ho detto che lui è il ministro della repubblica e non di Coldiretti. La vicenda nasce da una petizione che, in virtù di una domanda vaga e fuorviante, ha portato alla raccolta di 2 milioni di firme. E proprio facendosi forte di questa petizione il Governo ha presentato e proposto questa legge che di fatto ha sancito una saldatura. Non è un caso che Giorgia Meloni, che ha partecipato in pompa magna all’adunata di Coldiretti qualche settimana fa, non abbia detto una parola su quanto accaduto; non è casuale il comportamento del potentissimo ministro Lollobrigida. É totalmente inaccettabile che di fronte all’aggressione di un parlamentare della minoranza si sia reagito a questo modo. La democrazia si caratterizza perché ci sono le minoranze che possono esprimersi liberamente e vedono rispettati i loro diritti».
Perché siete contro la posizione del Governo su questo tema?
«Guardi, i tessuti già si coltivano oggi per ragioni mediche. Si usano per sanare ustioni o intervenire sui muscoli. La ricerca è ormai molto avanti nella coltivazione di tessuti per uso medico e partendo da qui si può arrivare ad alimenti, proteine ottenute senza macellazione e in prospettiva con minore impatto ambientale. Non sta a me stabilire se questo sia sano o meno, c’è un’autorità europea deputata, l’Efsa, chiamata a stabilire il grado di sicurezza degli alimenti. Troverei corretto che di fronte alla richiesta di entrare sul mercato da parte di un produttore di carne coltivata fosse l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ad esprimersi. In caso di via libera sarebbero i cittadini a scegliere liberamente se mangiare o meno quei prodotti. Mi pare logico, a differenza degli argomenti usati dalla Coldiretti che sono antiscientifici, basati non su giudizi ma pregiudizi, per alcuni aspetti simili a quelli dei no-vax. Questa visione si ritorcerà contro l’Italia perché ha in sé un messaggio negativo che allontanerà tutti coloro che vorranno fare ricerca e investire in Italia. Un paese che non rispetta la scienza è destinato poi a perdere anche i sui talenti migliori».
Chi vi accompagna in questa battaglia?
«Hanno votato con noi 5 Stelle e Sinistra, Italia Viva e Azione si sono astenuti. Vorrei chiudere con una battuta: le start up della carne coltivata sono una cosa da Leopolda. Prandini che aggredisce i parlamentari no».
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