L’addio di Alessandro Sallusti alla direzione de Il Giornale ha provocato macerie ancora da sgombrare. Il quotidiano della famiglia Berlusconi sembra essere infatti in difficoltà nel trovare il giusto ‘rimpiazzo’ per Sallusti, che dopo 12 anni ha fatto i bagagli per andare a guidare Libero assieme a Pietro Senaldi e Vittorio Feltri.

Così, nell’attesa di trovare il nome che possa garantire al quotidiano una guida salda, Silvio Berlusconi e il fratello Paolo, che controlla il giornale, avrebbero deciso di affidare l’interim della direzione a Livio Caputo, storico giornalista classe 1933 che dal 1992 lavora al quotidiano, dove scrive di esteri e tiene una ana di risposte alle missive dei lettori, “Dalla vostra parte”.

Una scelta anticipata da Dagospia ma che resta ‘a tempo’, in attesa di formalizzare il nome che dovrà dirigere il quotidiano nel futuro: in ballo ci sono Nicola Porro, vicedirettore del giornale e conduttore di Quarta Repubblica su Rete 4, oppure l’inviato Stefano Zurlo o l’editorialista Augusto Minzolini.

Chi è Livio Caputo

Classe 1993, Livio Caputo è nato a Vienna da padre piemontese di ascendenze napoletane e madre triestina, laureandosi in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino. La sua carriera nel mondo dell’informazione inizia come corrispondente da Bonn, in Germania, per il Corriere d’Informazione e il settimanale Gente, per poi trasferirsi a Londra come inviato dei quotidiani Il Resto del Carlino e La Nazione e del settimanale Epoca.

Nel 1965 è New York come capo della redazione dei periodici della Arnoldo Mondadori Editore, rientrando in Italia cinque anni dopo come inviato di Epoca, di cui diventa per un breve periodo direttore nel 1976. Quindi il primo approdo a Il Giornale guidato da Indro Montanelli, mentre nel 1979 passa al quotidiano La Notte di cui diventa direttore fino al 1984, quando il giornale viene ceduto al gruppo Rusconi.

Caputo passa al Corriere della Sera dove diventa capo dei servizi esteri, quindi nel 1992 il ritorno a Il Giornale come vicedirettore, quotidiano per cui collabora ancora oggi.

Per Caputo anche esperienze in politica: per oltre 40 anni è stato tra gli esponenti più importante del movimento liberale italiano, prima nel PLI e poi in Forza Italia. Col partito di Berlusconi si candida nel 1994 al Senato nel collegio di Bergamo, viene eletto e diventa prima capogruppo vicario e poi sottosegretario agli Affari Esteri. Non rieletto nel 1996, l’anno seguente entra nel Consiglio comunale di Milano, dove rimane fino al 2006.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.