Gli articoli no-sense
Lo psichiatra condannato in primo grado che osa giocare a tennis, la lezione di garantismo del circolo Parioli al Corriere

Vieni condannato in primo grado, sei a piede libero in attesa che si completi l’iter giudiziario ma per il Corriere della Sera non dovresti uscire di casa, men che meno giocare a tennis nel circolo dove sei iscritto. E’ il caso dello psichiatra Stefano Maria Cogliati Dezza, 71enne residente a Roma che frequenta il circolo Tennis Parioli. Il professionista il giorno dopo la condanna a 4 anni e mezzo in primo grado per presunti abusi su una ragazza di 25 anni si presenta al circolo per un doppio con gli amici.
Una cosa normale, che rientra nella quotidianità e nelle abitudini delle persone, ma che sorprende il prestigioso quotidiano edito da Cairo. “Lo psichiatra Cogliati Dezza condannato per stupro, il giorno dopo va a giocare a tennis al Parioli” è il titolo dell’articolo. E quindi? La presunzione d’innocenza fino a condanna definitiva dove sta? Che deve fare Cogliati Dezza: rinchiudersi in casa dopo il primo grado di giudizio aspettando Appello, ed eventualmente, Cassazione? E se poi tra qualche anno dovesse essere assolto?
Addirittura nell’articolo ci sono le testimonianze dei membri del circolo, di cui lo psichiatra fa parte del collegio dei probiviri con altri quattro soci. Testimonianze che impartiscono una lezione di garantismo allo stesso quotidiano milanese. Ovviamente c’è anche qualche giustizialista che auspicava le dimissioni dal circolo dopo la condanna in primo grado.
La maggioranza ricorda però al giornalista del Corriere, che il giorno dopo si è presentato al circolo per intervistare lo psichiatra che ha osato giocare a tennis, che “si devono aspettare tutti e tre i gradi di giudizio: a volte la verità processuale è diversa da quello che realmente è accaduto. Io non posso sapere se questo sia o no il caso. Ma per come lo conosco, non avrebbe dovuto ricorrere a questi espedienti con le donne. È un uomo meraviglioso, molto amato”. Altri ricordano addirittura (come osano!) la Costituzione: “Come per Berlusconi, bisogna aspettare la fine dei processi. La Costituzione si rispetta. Qui c’è solamente una condanna di primo grado. Così lo rovini un uomo, se alla prima sentenza è già colpevole come se fossimo già al terzo grado. Molte volte si è visto come cambiano i verdetti”.
Addirittura lo statuto del circolo Tennis Parioli prevede che per la radiazione dal club c’è bisogno di una condanna passata in giudicato. Di che stiamo parlando quindi? Chiedetelo al Corriere…
© Riproduzione riservata