Gli agenti della polizia alle porte del centro tecnico di Coverciano per consegnare gli avvisi di garanzia a Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali. Una scena che ha riportato alla mente di tanti tifosi le immagini delle auto con le sirene accese sulla pista di atletica dello stadio Olimpico di Roma nel 1980 per gli arresti dei calciatori fermati per il calcioscommesse legato al Totonero. Il nuovo scandalo che si è abbattuto sul calcio italiano non ha niente a che vedere con quello che 43 fa anni fa costò molto caro a campioni affermati e squadre di primissima fascia, è bene chiarirlo subito, ma potrebbe rappresentare un’altra pagina davvero buia della storia del mondo del pallone di casa nostra.
Zaniolo e Tonali, che hanno subito abbandonato il ritiro della Nazionale, sono indagati dalla procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta sulle scommesse illecite in cui compare anche il nome del bianconero Nicolò Fagioli, poi autodenunciatosi alla Figc e del romanista Nicola Zalewski, terzino della Roma, ultimo arrivato in ordine di tempo (ma non è ancora ufficialmente indagato). Esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa è il reato che i quattro calciatori potrebbero aver commesso secondo gli inquirenti, la fattispecie contestata è quella prevista all’art 4 della legge 401 del 1989. Intanto si è già proceduto al sequestro dei telefoni cellulari che verranno ora analizzati con particolare attenzione a messaggi e chat. A rendere ancora più torbida la vicenda la presenza di Fabrizio Corona che avrebbe anticipato le decisioni della procura, rivelando di poter contare su un informatore dall’identità misteriosa.

Mi ha rivelato che Zaniolo scommetteva sulla partita della Roma in Coppa Italia persino quando era in panchina”, ha confermato il discusso ex re dei paparazzi. Sembra però che l’elenco dei calciatori che violando le regole avrebbero puntato forte su partite di coppa e campionato sia destinato ad allungarsi ancora, secondo i beninformati dovrebbero essere almeno una decina ad essere coinvolti. Tanti più saranno i nomi sulla lista tanto maggiori evidentemente saranno le ripercussioni sul nostro calcio, dalla Nazionale impegnata nelle qualificazioni per i prossimi europei al campionato di Serie A. La prima cosa che gli inquirenti dovranno verificare è se gli indagati abbiano piazzato scommesse online presso bookmakers non provvisti di regolare concessione statale. Peccato veniale per la legge che prevede in casi come questi sanzioni pecuniarie. Il rischio aumenta esponenzialmente se un’accusa del genere fosse provata dalla giustizia sportiva: in presenza di puntate su partite di calcio la pena minima è una squalifica almeno di tre anni. Nel caso di scommesse accertate “che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa”, anche su siti autorizzati, sarebbe difficile dunque per i calciatori evitare la sanzione che sarebbe valida non solo nel calcio italiano, ma nel mondo, in base ai regolamenti di Uefa e Fifa. E dunque anche in Inghilterra dove attualmente militano Zaniolo (Aston Villa) e Tonali (Newcastle).

“Mi ha stupito più di tutti Tonali, che in campo è quello che pensa di più”, ha detto Arrigo Sacchi intervenendo ai microfoni di “Un giorno da pecora” su Radio1. “Sono dispiaciuto per i giocatori ma ci devono essere delle regole, altrimenti c’è il caos. Mi dispiace molto per loro ed è giusto che abbiano una punizione”, ha concluso l’ex allenatore di Parma e Milan. Sicuramente Luciano Spalletti avrebbe fatto volentieri a meno di questa ennesima disavventura, tra stasera (partita contro Malta) e martedì (sfida all’Inghilterra) si deciderà con ogni probabilità la qualificazione a “Euro 2024” ed è più difficile stabilire se farà più male l’assenza dei due calciatori rientrati alla base o il caos scoppiato dopo l’annuncio dell’inchiesta. “È giusto cercare di aiutarli a difendersi, poi c’è la giustizia che farà il suo corso: ma se sono state fatte delle cose irregolari è giusto pagare. Dobbiamo parlare del rischio di cadere in queste tentazioni, parlare a questi giovani che ci sono queste insidie”, ha detto il Ct. Chi ha provato a rassicurare tutti è stato Gigio Donnarumma che ieri in sala stampa diceva: “Quello che è successo non ci tocca, noi pensiamo al campo perché siamo professionisti. Abbiamo fatto una grandissima settimana. La mano del mister e dello staff si vede. Siamo super concentrati per domani e martedì contro l’Inghilterra”, parole di circostanza che dovranno tradursi in prestazioni convincenti sul campo.

In aiuto degli azzurri e del nostro calcio è intervenuto subito il presidente della Lega, Lorenzo Casini. “Come sempre in questi casi si deve attendere di avere chiari tutti gli aspetti della vicenda. Il tema chiave però, anche in questo caso come per il ragionamento più ampio sulle riforme, è il ruolo che l’educazione e la scuola possono e devono avere per formare davvero i giovani e favorire una cultura sportiva sana e nel rispetto delle regole”. La palla è in calcio d’angolo, ma il pressing della Procura sembra appena iniziato.