Lo scenario distopico delle carceri italiane, nessuna dignità umana per i detenuti: ora è allarme anche per i minorili

61.480. No, non sono gli spettatori di una partita di Champions League e nemmeno quelli di un concerto di Taylor Swift, ma le persone detenute nelle carceri italiane. L’atmosfera non è di festa e il sold out ha paurosamente superato i livelli della dignità umana. Sono quasi 10.000 i posti in esubero, con un sovraffollamento medio al 130%. In 56 istituti si supera il 150%, e in 8 è superiore al 190%: Milano San Vittore maschile (227,3%), Brescia Canton Monbello (207,1%), Foggia (199,7%), Taranto (194,4%), Potenza (192,3%), Busto Arsizio (192,1%), Como (191,6%) e Milano San Vittore femminile (190,7%). Sono ormai solo 38 gli istituti non sovraffollati.

In questo scenario distopico, emerge un plot da film dell’orrore: detenuti chiusi nelle celle 24 ore su 24, con 50 gradi senza ventilatore, spesso in tre in una cella, con bidet usati sia per lavarsi che per pulire le stoviglie, materassi pieni di muffa, presenza di blatte, formiche e topi. Questi sono i racconti inviati all’associazione Antigone da genitori e detenuti. Nel 27,3% delle 88 visite svolte da Antigone negli ultimi 12 mesi le celle non garantivano i 3 mq a persona. In questo bisticcio semantico “emergenza” è tutt’altro che una circostanza imprevista, ma il drammatico perdurare di una diffusa disumanità. Nel 2023 sono stati decisi poco più di 8mila ricorsi presentati per violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo per trattamenti umani e degradanti, di questi il 57,5% sono stati accolti dalla magistratura di sorveglianza.

Per la prima volta da anni sono sovraffollati anche gli istituti penali per minorenni. Sono stati 586 gli ingressi nei 17 Istituti Penali per Minorenni d’Italia nei primi mesi del 2024 (fino al 15 giugno). Nel corso del 2023 erano stati 1.142, il numero più alto degli ultimi anni. A metà giugno 2024 erano 555 per 514 posti ufficiali; un anno prima, al 15 giugno 2023, i presenti erano 406.
Gran parte degli istituti sono il luogo dell’emarginazione e della violenza. Per questo motivo, il tesoriere di Radicali Italiani, Filippo Blengino, dopo la visita al carcere di Sollicciano, ha annunciato la presentazione di una denuncia contro il Ministro Nordio per il reato di tortura. Aumento dei giorni della liberazione anticipata speciale; depenalizzazione di alcuni reati; liberalizzazione delle telefonate; assunzione di personale, educatori, psicologi, psichiatri, assistenti sociali, mediatori culturali. C’è un gran lavoro da fare, nell’attesa il macabro bollettino dei suicidi, con gli ultimi due di Roma e Rieti, segna 61.