L'intervista dell'artefice del "modello Veneto"
Lockdown a Natale? Possibile e nell’ordine delle cose secondo il virologo Andrea Crisanti
“Credo che un lockdown a Natale sia nell’ordine delle cose: si potrebbe risettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo”. A sostenerlo il virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti, in collegamento con Rainews24. Una soluzione, quella del lockdown in corrispondenza delle vacanze natalizie, che potrebbe approfittare della chiusura delle scuole e quindi dare un po’ di aria e rigenerare il sistema sanitario.
Crisanti è stato l’artefice del “modello Veneto”; ha cominciato a tracciare sintomatici e sintomatici (di rientro dalla Cina) a fine gennaio, ad acquistare reagenti per circa 500mila tamponi e una macchina in grado di processare fino a novemila test al giorno. Qualche giorno fa ha detto che i tamponi processati in questa fase sono troppo pochi: dovrebbero essere tre o quattro volte più volte rispetto a ora, 3-400mila al giorno. Del suo piano per quadruplicare proprio i test, consegnato al governo e al Comitato Tecnico Scientifico, si sono perso le tracce, aveva detto a Repubblica.
Il virologo Andrea #Crisanti a #Studio24: un #lockdown in #Italia durante le feste di Natale potrebbe essere necessario per bloccare la diffusione del #coronavirus e aumentare l’efficienza del tracciamento dei #contagi sul territorio#Lockdown2 #COVID19 #COVID pic.twitter.com/sT4c1bavb0
— Studio24 (@RaiStudio24) October 14, 2020
E proprio al Comitato muove una critica senza mezzi termini: “Il Cts manca di supporto tecnico-scientifico: è incredibile che non ci siano esperti del mondo accademico come avviene in tutti i Paesi del mondo. Invece ci sono esperti che l’epidemia l’hanno vista in televisione, non hanno visto come si combatte contro il contact tracing e gli effetti delle misure”. E quindi il monitoraggio dell’emergenza è in grave ritardo: “Le terapie intensive sono in ritardo di una settimana, i morti di circa 20 giorni: con l’aumento dei contagi questi numeri peggioreranno”. Più che chiudere le Regioni dovrebbero chiudersi delle aree specifiche, “capire quali sono i luoghi dove ci sono più contagi. Se si generalizza si crea più danno che beneficio”.
Il virologo Andrea #Crisanti a #Studio24: nel Comitato Tecnico Scientifico manca il supporto tecnico e scientifico degli esperti del mondo accademico. Le persone che ne fanno parte hanno visto la #pandemia solo in televisione e non sul campo#CTS #COVID19 #coronavirus #COVID pic.twitter.com/N3nSzknaBh
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Crisanti è severo anche per la continuazione del calcio dilettantistico: per il virologo si sarebbero dovute proibire tutte le partite. “Via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e fare tamponi diminuisce e si entra in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus – ha continuato – Più che misure sui comportamenti occorre bloccare il virus: tra 15 giorni non non vorrei trovarmi a discutere di 15mila casi al giorno”, ha detto ancora Crisanti. Nell’ultimo bollettino i positivi riportati sono stati su tamponi. “I mezzi affollati sono una situazione che favorisce il contagio – ha continuato Crisanti a proposito del tema che riguarda ora Governo e Regioni – Una cosa che si potrebbe fare è obbligare i passeggeri a indossare mascherine chirurgiche e vietare l’ingresso con mascherine fai da te. Avrebbe più effetto che discutere se diminuire la capienza”.
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