È attesa per la giornata odierna la proposta dei presidenti di Regione al governo su come affrontare la nuova ondata di contagi di Coronavirus nel Paese, che ieri ha fatto segnare il ritorno ai 10mila nuovi casi dopo oltre sei mesi.

Numeri che spingono buona parte dei governatori a chiedere un intervento sulla scia dell’ormai noto ‘modello austriaco’: un lockdown per i non vaccinati. L’obiettivo delle Regioni è quello di trovare sponda nel per gli Affari Regionali Maria Stella Gelmini, che effettivamente ha chiarito come “se la situazione dovesse peggiorare, nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, credo che dovremmo tenere in seria considerazione le istanze delle Regioni”.

Dall’altra parte c’è però da convincere Palazzo Chigi: è Draghi che mostra maggiore scetticismo su un rafforzamento delle misure anti-Covid. La situazione austriaca, è il ragionamento del premier, non è paragonabile a quella italiana.

Serve dunque una operazione di convincimento da parte dei governatori. La proposta che dovrebbe emergere dalla Conferenze delle Regioni convocata oggi è di una correzione del Green pass basata sul sistema di cambio dei colori. 

L’idea sarebbe, in caso di passaggio in zona gialla/arancione, di far scattare divieti per i non vaccinati anche se con tampone negativo, molecolare o antigenico che sia. Restrizioni non valide per cinema, stadi o ristoranti invece per chi si è sottoposto al vaccino. 

Ma non c’è da convincere solo Draghi. Le Regioni devono fare i conti anche con i dubbi del Movimento 5 Stelle di Conte, che nei giorni scorsi si era detto contrario a ulteriori restrizioni, che con la Lega di Salvini, nonostante l’appello a nuove misure anti-contagio arrivi proprio da governatori del Carroccio del Nord.

In una posizione ‘intermedia’ si pone il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, su Radio Cusano Campus. Per l’esponente del Movimento 5 Stelle infatti si può valutare il lockdown per non vaccinati “in caso di passaggio in zona arancione”, ma attualmente “non è la strategia da attuare con i numeri odierni”.

Il tutto mentre oggi potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri, convocato in realtà per l’approvazione dell’assegno unico, il tema del vaccino e del Green pass. Il ministro della Salute Roberto Speranza potrebbe infatti ‘inserire’ l’obbligo di terza dose per gli operatori sanitari, così come il ‘taglio’ del Green pass da 12 a 9 mesi per spingere in sù le somministrazioni ‘booster’.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia