"Non ci saranno più chiusure totali"
“Lockdown solo per i non vaccinati”, la soluzione dell’Austria contro nuove ondate di contagi
Dall’Austria una proposta che potrebbe scuotere ulteriormente animi e dibattito già piuttosto agitati in questa fase dell’emergenza coronavirus. Il cancelliere Sebastian Kurz ha proposto una nuova forma di lockdown che interesserebbe soltanto i non vaccinati: una soluzione che potrebbe essere adottata in caso di nuove chiusure per arginare una nuova ondata di contagi. Kurz ha espresso questa proposta durante una trasmissione televisiva sull’emittente Orf.
Il cancelliere ha illustrato nel suo intervento un piano in cinque mosse contro il covid-19. “Se si renderanno necessarie misure di protezione, non saranno più a livello nazionale, ma riservate alle persone non vaccinate”, ha spiegato Kurz. Altri punti: non chiudere le scuole, sostituire il criterio dell’incidenza come indicatore principale della fase dell’emergenza con quello dell’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, puntare a un aumento della “disponibilità a farsi vaccinare”. Kurz ha detto anche di voler procedere con la dose di richiamo, quindi la terza. Di certo, ha assicurato, non ci saranno più chiusure totali del Paese.
Anche Roberto Speranza, ministro della Salute, in occasione della conferenza stampa alla fine del G20 della salute a Roma, ha annunciato che da settembre partiranno le terze dosi su pazienti fragili come oncologici e trapiantati. “In linea con l’Oms, sosteniamo l’obiettivo di vaccinare almeno il 40% della popolazione globale entro la fine del 2021 – recita la dichiarazione congiunta dei ministri alla fine dell’incontro – Riaffermiamo l’impegno dei nostri Leader al Global Health Summit per rafforzare le capacità produttive locali e regionali, sviluppare una capacità regolatoria regionale e promuovere standard minimi di qualità dei prodotti medicali”.
Lo scorso 31 agosto la Commissione Europea ha fatto sapere che il 70% della popolazione adulta ora è completamente vaccinato: oltre 256 milioni di persone nell’Unione Europea hanno completato il ciclo. Il Continente appare però spaccato in due, con una differenza sostanziale tra Ovest ed Est: gli ultimi dati del Centro Europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), aggiornati al 29 agosto, riportavano il 20% in Bulgaria, il 32,3% in Romania, il 46,4% in Lettonia, il 47,7% in Croazia, il 49,4% in Slovacchia, mentre a Malta il 91%, in Irlanda l’87,6%, in Portogallo l’83,2% come in Belgio, in Francia il 75,2%, in Germania il 72,2% e in Italia il 70,1%. Ad alzare l’asticella a Est solo l’Ungheria al 65,1%, grazie anche al vaccino russo Sputnik non approvato comunque dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema), e la Polonia al 58,1%. Il 61,26% delle persone vaccinabili ha ricevuto almeno una dose in Austria, secondo i dati di Ourworldindata, il 57,98% ha completato il ciclo.
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