Sadiq Khan si conferma sindaco di Londra, dopo la prima elezione avvenuta nel 2016, e si rivela una delle poche gioie del partito Laburista nelle elezioni che si sono tenute giovedì 6 maggio (Super Thursday) e che hanno visto primeggiare il partito Conservatore, i Tory del primo ministro Boris Johnson. Khan, 50enne di origini pakistane, è stato il primo musulmano a essere eletto sindaco di una capitale europea. La sua vittoria, tuttavia, non è stata schiacciante come si aspettava alla vigilia.

E’ stato necessario un secondo conteggio delle preferenze dopo che, al termine del primo, nessuno dei candidati aveva ottenuto più del 50% dei voti primari (gli elettori di Londra esprimono una preferenza primaria e una preferenza secondaria). In quest’ultimo conteggio Khan ha ottenuto il 55,2 per cento delle preferenze rispetto al 44,8 per cento ottenuto dal conservatore Shaun Bailey. Mentre al terzo posto è arrivata la candidata ‘verde’ Sian Berry, seguita dalla LibDem Luisa Porritt. Lo scrutinio è iniziato alle 7 del mattino del 7 maggio ed è proceduto a rilento a causa delle misure restrittive per contenere la diffusione dei contagi. L’ufficialità è arrivata nella serata di sabato.

“Sono profondamente onorato della fiducia che i londinesi hanno riposto in me per continuare a guidare la città più grande della Terra“, sono state le parole di Khan che si è assunto una serie di impegni: “Prometto di profondere ogni energia, di aiutare a costruire un futuro migliore e più luminoso per Londra dopo i giorni bui della pandemia e di creare una città più verde, più equa e sicura per tutti i londinesi”. Khan è stato considerato il favorito durante tutta la campagna elettorale, ma durante i conteggi il Labour ha avuto momenti di paura, soprattutto visto che all’inizio lo scarto fra lui e Bailey sembrava molto più ristretto. Una vittoria da record avrebbe potuto rinfrancare i laburisti dopo le batoste di queste elezioni locali, ma il partito rosso continua a essere il più grande nell’assemblea londinese. E può consolarsi con altri sindaci, come Andy Burnham a Manchester, Andy Street in West Midlands e Ben Houchen in Teesside, che hanno aumentato i loro margini di vittoria.

Le elezioni in Gran Bretagna

Giovedì 6 maggio si è votato in numerosi territori del Regno Unito con circa 48 milioni di aventi diritto al voto per elezioni locali (rinnovo di 143 consigli comunali, i sindaci di 13 città, tra cui Londra, e i parlamenti locali di Scozia e Galles) che la Bbc ha ribattezzato “Super Thursday“. I Conservatori di Boris Johnson strappano nuove roccaforti ai laburisti e in Scozia il Snp della premier, Nicola Sturgeon, conquista la conferma che potrebbe però non essere sufficiente a ottenere la maggioranza assoluta auspicata per promuovere un nuovo referendum sull’indipendenza dalla Gran Bretagna.

 

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Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.