Claudio Lotito, imprenditore, senatore, presidente della Lazio e nel prossimo futuro probabilmente editore. Il 67enne oggi ha infatti annunciato di voler comprare un giornale, anzi più precisamente il Foglio. In un’intervista al Fatto Quotidiano, Lotito ha parlato del suo programma di entrare nel settore dell’editoria dalla porta principale. “È arrivato il momento: vorrei comprarmi un giornale. Però devo fare una premessa… i giornali di carta moriranno a breve: altri 7-8 anni e non esisteranno più. Anzi sono già tutti morti… Però ci sono sempre i siti e lì si possono fare grandi cose…”.
Lotito vuole comprare il Foglio: “Grande operazione culturale per rendere edotto il popolo”
In un colloquio strappato in Transatlantico, dopo una votazione in seduta congiunta alla Camera di un giudice della Corte costituzionale, Lotito è chiaro: “Il Foglio mi piacerebbe molto. È un giornale dalla grande storia e dal grande spessore: apparteneva a Veronica Lario, Giuliano Ferrara, insomma gente ‘mportante. Un quotidiano che parla a un pubblico di nicchia. Sarebbe una grande operazione culturale. E poi hanno già iniziato a investire sul web”. “Non ho ancora guardato la situazione societaria e devo capire ancora quante copie vende perché non sono certificate. Quindi non so quanto potrei offrire”, “poi Walter Mainetti (editore del Foglio) è un amico, ci conosciamo da 20 anni”, ha aggiunto il senatore.
Lotito e Angelucci, conflitti di interessi tra editoria e politica
Poi sottolinea i dettagli della possibile operazione: “Sarei il proprietario….”. Ma “non comprerei in prima persona: lo farei fare a qualcuna delle mie società. Non in quanto Claudio Lotito, senatore della Repubblica di Forza Italia…. anche perché la mia finalità sarebbe un’altra… Io lo farei per rendere edotte le persone…”, dice ancora, smentendo in maniera un po’ particolare i dubbi sul possibile conflitto di interessi.
“Se volessi influenzare le scelte politiche sarebbe molto più intelligente comprarmi un’agenzia di stampa”, dice Lotito, parlando anche del caso di Antonio Angelucci, editore di Libero, il Giornale e il Tempo, e potenziale acquirente dell’Agi. Ad ogni modo “non voglio fargli concorrenza. Ancora non l’hai capito: la mia sarebbe un’operazione culturale”.