Orologi puntati sulle 12. Oggi prenderà il via L’ora del Riformista, l’appuntamento settimanale che ospita il confronto sui principali temi internazionali e di politica interna. La discussione, moderata da Aldo Torchiaro e trasmessa sui canali social del Riformista, ha un titolo esplicito: “Israele, la strategia per vincere”. Partecipano il direttore Claudio Velardi; l’attivista digitale Angelica Albi, autentica sentinella della Rete e animatrice dei profili social dell’Associazione Setteottobre; Ilaria Borletti Buitoni (manager, a lungo presidente del FAI, ex deputata, tra i fondatori dell’associazione Setteottobre), Goffredo Buccini (giornalista del Corriere della Sera), Marco Minniti (ex ministro dell’Interno e oggi a capo della Fondazione Med’Or) e Iuri Maria Prado (avvocato e attivista per Israele, firma di punta del nostro quotidiano sul quale cura la rubrica 6 Punte). Israele è sotto un triplo attacco concentrico: quello dei terroristi di Hamas ed Hezbollah, quello esterno dell’Iran di Khamenei e infine quello sospinto dalla nuova ondata di antisemitismo che attraversa Europa e Stati Uniti.

ILARIA BORLETTI BUITONI

Tutti gli ospiti condividono il pieno sostegno a Israele e il diritto dello Stato ebraico di difendersi e di garantire la sicurezza dei suoi cittadini, senza nascondersi che l’attività di Israele si erge oggi a tutela dell’intero mondo occidentale, dal quadrante impervio del Medio Oriente.

Il nostro debito di gratitudine nei confronti di Israele è alto. E non ci si può limitare a ribadire l’appoggio a Gerusalemme: ora è il momento di ragionare sulle strategie concrete contro le minacce internazionali e contro la stordente campagna antisemita di cui vediamo ogni giorno nuovi rigurgiti.

Dal punto di vista geostrategico, come si può assicurare la stabilità della regioneAngelica Albi e neutralizzare i terroristi? Dall’aspetto militare a quello diplomatico, passando per l’Intelligence e per il supporto internazionale, oggi i nostri panelist si confronteranno per approfondire le possibili strade per raggiungere una pace duratura e per far sì che tramonti definitivamente il progetto degli antisemiti che sognano un mondo senza il popolo israeliano.

«Alcuni nostri simili – ha scritto Claudio Velardi – hanno progettato e quasi attuato lo sterminio finale di una civiltà, di una storia, di un popolo. L’umanità democratica li sconfisse 70 anni fa. Ma senza pagare del tutto il suo sterminato debito nei confronti di Israele e degli ebrei, che ancora oggi lottano per avere una terra e si battono senza tregua per difenderla. Il resto sono argomenti per anime belle, conversazioni da bar, ambiguità e ipocrisie di un’umanità afflitta da un insopportabile relativismo morale, il peggiore dei mali del nostro tempo».

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