Gli emendamenti mai presentati
Lotta ai tumori e fondi per i pronto soccorso, la manovra Meloni promette e non mantiene: sanità dimenticata dal governo
Sulla sanità la legge di bilancio, la prima targata Giorgia Meloni, usa il “bilancino”. I fondi destinati all’ambita sanitario sono infatti ridotti all’osso e le promesse annunciate nelle scorse settimane dai membri del governo, in particolare il titolare del dicastero Orazio Schillaci, non sono state mantenute.
Nelle scorse settimane Schillaci, rettore dell’Università Roma Tor Vergata scelto dalle leader di FdI per prendere il posto di quel Roberto Speranza oggetto di attacchi durissima da destra, intervenendo in audizione presso le commissioni Affari sociali e Sanità di Camera e Senato, si era impegnato a far approvare in legge di Bilancio l’anticipo al 2023 di un finanziamento in favore degli operatori dei pronto soccorso.
Peccato che, come sottolinea Giovanni Rodriquez sul Foglio, di quel testo non c’è traccia nella manovra. La misura prevedeva di anticipare dal 2024 al primo gennaio 2023 l’incremento di 200 milioni dell’indennità di pronto soccorso già riconosciuta al personale della dirigenza medica e al personale del comparto sanità, dipendente delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale operante nei servizi di pronto soccorso
Come non c’è traccia anche di una seconda promessa fatta da Schillaci, ovvero i finanziamenti per il Piano oncologico nazionale. Il ministro si era impegnato a far istituire un “Fondo per l’implementazione del Piano Oncologico nazionale 2022-2027 – Pon”, con una dotazione pari a 20 milioni di euro per il biennio 2023-2024, ma anche in questo caso nella manovra non compare.
Eppure, ricorda il Foglio, proprio Schillaci denunciò da neoministro che durante l’emergenza Covid-19, quando il sistema sanitario nazionale si concentrò quasi esclusivamente sul contrastare la pandemia, furono fatti gravi passi indietro nello screening oncologico.
Questione su cui in queste ore ha protestato vivacemente il deputato Dem Marco Furfaro, autore della proposta sul reddito alimentare per i più poveri approvata in manovra. “Il Governo ha fatto saltare i 10 milioni di euro che il ministro Schillaci aveva annunciato di fronte al Parlamento per il Piano Oncologico Nazionale. Non ci sono. Spariti da ogni emendamento. Hanno mentito al Paese, ma soprattutto ai malati oncologici. Inaudito. Nessun emendamento è stato depositato e in legge di Bilancio non c’è un euro”, ha denunciato Furfaro.
Le due proposte, a quanto risulta, non sono state neanche depositate come emendamenti: è probabile che entrambe non abbiano passato la “scure” del Mef, il ministero dell’Economia, e la sua coperta cortissima come coperture.
Eppure Schillaci minimizza. Il ministro un video pubblicato sui canali social del dicastero in occasione del 44esimo anniversario del Servizio sanitario nazionale, ha sottolineato che il governo è “impegnato ad affrontare il problema della carenza dei medici e del personale di tutte le professioni sanitarie, specialmente nei pronto soccorso“. “Vogliamo che il nostro Sistema sanitario pubblico diventi più attrattivo per gli operatori costretti a lavorare spesso in condizioni di disagio e di rischio, garantendo risorse adeguate per una migliore organizzazione dell’accesso alla professione. Accogliendo il nuovo anno con questi impegni, desidero augurare buone feste ai professionisti, agli operatori e ai volontari e uno speciale ringraziamenti a tutti coloro i quali si prenderanno cura di noi anche nei giorni di festa“, ha spiegato l’ex rettore nel video.
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