Luca Lotti, 41 anni, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Ministro dello Sport, è stato il più tenace sostenitore della Ryder Cup.

Oggi tutti felici ma non mancarono le critiche quando decideste di sostenere l’evento?
«Oggi sono tutti felici, vero. Solo che qualche anno fa, mentre noi lavoravamo per portare la Ryder in Italia, tanti colleghi parlamentari occupavano gran parte del loro tempo a lanciare accuse populiste, fare assurde interrogazioni parlamentari e mirabolanti previsioni di flop. Solo per avere un po’ di visibilità mediatica: barattavano il futuro dell’Italia per due righe sui giornali! Il tempo alla fine ha dato ragione a noi. Nessun rancore però: se oggi quei colleghi sono felici, io sono felice con loro».

Quale critica l’ha ferita di più?
«Ferito da nessuna, pesantemente infastidito e deluso da due in particolare: che stavo facendo un piacere agli “amici ricchi” del golf e che sarebbe stata l’ennesima occasione per sviluppare tangenti e ruberie nel nostro Paese. Nel primo caso a parlare erano persone che non conoscono nemmeno la retta di iscrizione ad un club, nel secondo veri e propri detrattori dell’Italia».

E quale critica l’ha divertita di più?
«Quella degli inglesi che quando siamo andati a presentare la nostra candidatura ridevano del nostro Paese. Alla fine come per l’europeo di calcio la Ryder è arrivata a Roma».

Che messaggio si sente di mandare oggi ai grillini che la insultato o al Fatto Quotidiano che fece una martellante campagna contro di lei?
«La miglior risposta l’hanno data le persone che hanno letteralmente invaso da tutto il mondo il Marco Simone. Oggi sono riuscito a farci un salto ed è stata una soddisfazione incredibile. Per Roma e per l’Italia la Ryder è oggi motivo di orgoglio».

Una curiosità: lei gioca a golf?
«No, ma un simpatico cartone animato del passato era stato premonitore e comunque ho avuto l’onore di fare da caddie a Giancarlo Antognoni e Gabriel Batistuta alla pro am dello scorso anno. Mica poco».

Mondiali di sci di Cortina 2021, Ryder 2023, tutto bello: ma il rimpianto rimangono le Olimpiadi, no? Chi fu il vero colpevole del fallimento dell’operazione Roma 2024?
«L’ignoranza. Non capire cosa rappresentavano le Olimpiadi per Roma e per l’Italia, il tutto mischiato da una dose di incapacità politica evidente dell’allora sindaca Raggi e del Movimento 5 stelle».

Lei oggi si occupa di Calcio. Meglio la salvezza dell’Empoli o un editoriale di scuse di Travaglio?
«Sarebbero due belle sorprese, la salvezza ad Empoli vale però uno scudetto a Milano o Torino e quindi mi tengo la prima e sto. Al direttore Travaglio posso solo ricordare che la gioia più grande è quella che non era attesa».