Il racconto del protagonista, Luca Marinelli, e un aneddoto curioso che ha preceduto le riprese della miniserie TV M. Il figlio del secolo. Ospite a Propaganda Live, l’attore vincitore di un David di Donatello, due premi al Festival di Venezia e due Nastri d’argento, ha presentato assieme allo scrittore Antonio Scurati, autore della trilogia M., gli otto episodi diretti da Joe Wright in uscita su Sky dal 10 gennaio 2025.

Marinelli interpreta Mussolini in M. Il figlio del secolo

“Come si diventa Mussolini?”, chiede il conduttore Diego Bianchi. “Si deve decidere di sospendere il giudizio e di tentare di avvicinarsi, di studiarlo, e cercare di capire”, risponde Marinelli. “Si lavora sull’aspetto, sulla voce, sulla parola – continua il protagonista – e piano piano si entra sempre più dentro. Ho la sensazione che quando si comincia un film non si è mai pronti, e lentamente si entra dentro. Qui è successo questo, dal punto di vista umano è stato doloroso. Tornavo a casa dal set e mi riprendevo”, confessa Marinelli.

Luca Marinelli e la nonna antifascista

In merito all’inizio delle riprese, l’attore ha avuto modo di raccontare un episodio legato al rapporto con sua nonna. “Vengo da una famiglia antifascista e nel momento in cui mi hanno chiamato ho pensato di condividere questa notizia con mia nonna. Mi ricordo il giorno in cui sono entrato in casa sua e le ho detto che stavamo per fare una serie su Mussolini. Lei mi ha chiesto chi interpretassi, e io ho risposto ‘lui’. Mi ricordo questi cinque secondi di silenzio vero, e lei che dopo mi ha chiesto ‘perché’. È stato un perché pesantissimo”. Marinelli racconta poi di essere riuscito a spiegarle la vera motivazione: “Mi volevo prendere questa piccola parte di responsabilità, quel che potevo per promuovere un messaggio importante, perché ero un grande ammiratore del libro di Antonio Scurati, che non è altro che un atto di coraggio gigantesco, che ha pervaso tutti quanti. La prima volta ho visto tutta la serie, di fila, con lei, e quando mi ha detto ‘hai fatto bene’, ero finalmente molto felice”.

Scurati: “Il prossimo libro uscirà il 25 aprile”

È poi Scurati, presente al suo fianco, a finire di tracciare un ritratto della serie: “È un film che dura sette ore, ma è una grande opera cinematografica. Il pubblico avrà modo di essere sedotto e atterrito da Benito Mussolini. Vent’anni dopo, al termine della sua parabola ritroviamo la stessa ferocia delle origini e la stessa violenza applicata su scala mondiale”. Infine un retroscena sul prossimo libro in uscita: “L’ho terminato da poco – svela lo scrittore – in una corsa contro il tempo, perché per me era importante che l’ultimo capitolo che racconta la fine del fascismo e dunque la liberazione dal nazifascismo uscisse in una data simbolica, il prossimo 25 aprile, quando alcuni di noi – non tutti – commemoreranno e festeggeranno la liberazione dal nazifascismo”.

Redazione

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