"No all'uso politico della Giustizia"
Luca Palamara si candida alle elezioni: “Sintonia con il centrodestra, serve una scossa alla Giustizia italiana”

Luca Palamara annuncia che si candiderà alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. “Mi candido alle elezioni del 25 settembre. Chi saranno i nostri interlocutori politici? Io penso che questo sia un tema che storicamente ha interessato il mondo del centrodestra. Ma non solo. Penso che il tema della giustizia abbia diviso il Paese in due tra garantisti e giustizialisti, ed è stata la vera sconfitti. Il Paese è di tutti”.
Il pm sospeso dalla magistratura, a processo per corruzione, già Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) e membro togato del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) ha dato l’annuncio all’Hotel Baglioni in via Veneto a Roma tramite la sua associazione “Oltre il sistema”. “Il senso di questa associazione – ha spiegato nel corso della presentazione del proprio programma elettorale – è molto chiaro. C’è bisogno di uno choc: deve finire l’idea che il tema della giustizia e del processo penale possa essere utilizzato per colpire questo o quel nemico politico. No all’uso politico della giustizia. Insomma, tutto quello che non è stato fatto con la riforma Cartabia”.
Il processo nel quale è accusato si sta celebrando a Perugia. L’ex pm della Procura di Roma è assistito dal difensore Benedetto Marzocchi Buratti. La stampa nelle ultime settimane ha lanciato indiscrezioni secondo cui Palamara sarebbe indagato in una nuova inchiesta nata dalle dichiarazioni dell’avvocato Piero Amara. “Premesso che il processo non riguarda il ‘sistema’, ma il mio rapporto con un amico di famiglia che, per quanto mi riguarda, avrò un modo facile per chiarire nella sede competente, soprattutto anche alla luce delle ultime notizie di stampa che stanno emergendo, che per quanto mi riguarda riveleranno la verità dei fatti. Io non ho mai accettato il racconto ipocrita che è stato fatto su come funzionava il mondo a cui ancora oggi mi sento di appartenere. Al netto della mia attuale esperienza, quello della magistratura è il mondo a cui sono visceralmente legato, e per questo motivo non consentirò mai a nessuno di rubare la mia dignità, e tantomeno di strumentalizzare la mia vicenda”, ha dichiarato a Repubblica.
Lo scorso ottobre Palamara si era candidato alle suppletive nel collegio di Primavalle raccogliendo cinquemila voti, il 6%. “La crisi di governo? – ha commentato inoltre – Tipico di quello che accade nei palazzi del potere: spesso prevalgono giochini di palazzo per calcoli elettorali su quello che è il reale interesse dei cittadini. La metà dei cittadini non vota più“. Il sistema è anche il titolo del primo dei due libri che Palamara ha scritto con il giornalista, attuale direttore del quotidiano Libero Alessandro Sallusti in cui raccontava la sua versione sul mondo della magistratura e sul cosiddetto Palamaragate, un vero e proprio caso editoriale.
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