Luca Varani aveva 23 anni quando fu brutalmente ucciso in un appartamento del Collatino a Roma da Manuel Foffo e Marco Prato, rispettivamente 28 e 29 anni. Era il marzo 2016. Il 3 luglio 2019 il sostituto pg della Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni di carcere per Manuel Foffo, unico imputato rimasto in vita per l’omicidio di Luca Verani: Marco Prato si era tolto la vita poche ore prima dell’udienza. Il 23 gennaio 2023 Luca Verani avrebbe compiuto 30 anni. A ricordarlo è la sua fidanzata Marta Gaia Sebastiani, anche lei 23enne ai tempi dell’omicidio: “Oggi è uno di quei giorni dove sarebbe meglio passare a domani”, scrive in un post su Facebook.

La vicenda dell’Omicidio di Luca Varani destò grandissimo scalpore all’epoca dei fatti. Fu un omicidio efferato che agghiacciò per l’insensata follia. Luca venne seviziato per ore e fino all’ultimo respiro da Foffo e Prato, quest’ultimo organizzatore di eventi della movida gay della Capitale. I due confessarono di aver commesso il delitto sotto effetti di stupefacenti senza che ci fosse un reale motivo. Con una scusa chiamarono Luca nell’appartamento, lo colpirono e lo seviziarono finchè il 23enne spirò. Dormirono con il cadavere per poi gettarlo in un cassonetto. Prato non ebbe mai un processo perché si tolse la vita in carcere a poche ore dalla prima udienza.

“Varani era stato reso inerme ma non era incosciente, era capace di percepire le sofferenze che gli sono state imposte, in un’agonia di oltre due ore. Una morte lenta e atroce. Si è toccato, l’abisso umano”, ha sentenziato il sostituto pg della Cassazione. Oggi Luca avrebbe compiuto 30 anni e la sua fidanzata ha deciso di scrivergli. Non ha dimenticato quel suo amore e tutto quel dolore. Immutabile è rimasto anche l’affetto. “Ci siamo conosciuti a 14 anni, eravamo della stessa annata : 1993. Ed oggi avresti compiuto 30 anni. O meglio, avresti dovuto compiere 30 anni – ha scritto su Facebook – Al di là delle nostre vite che ad un certo punto si sono interrotte brutalmente, così, ti avrei voluto bene sempre, nonostante tutto. Tu eri un’anima buona, e tutto questo non è mai stato giusto”.

E continua: “Non è questo quello che avrei bisogno di dirti, e lo sai. C’è tanto altro di più. Sono passati quasi 7 anni, ho un’altra vita, un altro amore, un altro futuro a cui pensare. Ma la gente ancora, quando mi incontra mi dice ‘Ma tu sei…….’ ‘Si’. Come se la mia vita fosse ferma lì, come se tutto si riducesse al tuo nome. Ad oggi, ci saremmo conosciuti per metà delle nostre vite, ma così non è stato. Luca, volevo semplicemente farti gli auguri. Come quando ai tuoi 18 anni sono passata sotto casa tua e non te l’ho mai detto, perché in quel periodo non stavamo insieme e siamo diventati maggiorenni l’uno senza l’altra. Ed ora diventeremo trentenni nello stesso modo”.

“Non c’è giorno che passi in cui io non pensi a te, ma solo perché ancora non riesco a darmi pace che tu non sei più qui ad illuminare il mondo con i tuoi splendidi occhi ridenti – continua il post di Marta Gaia – Non riesco ancora a venirti a trovare, perché mi sembra ingiusto ed impossibile pensare che ogni anno io ne compio uno in più e tu ne avrai per sempre 23. Avrei cercato di salvarti in ogni modo, se solo l’avessi saputo. Tutti i giorni penso che se avessi avuto la stessa testa di adesso, lo stesso coraggio, t’avrei preso e ti avrei detto ‘Non preoccuparti di nulla, si risolve tutto'”.

Oggi Marta Gaia ha una nuova vita ma si porta dentro tutto ciò che è stato. E conclude: “T’avrei detto che pure se sta’ vita è na merda e sto’ mondo è ingiusto, te meritavi un posto in cui non te saresti sentito sbagliato. Che non dovevi dimostra’ a nessuno chi eri, perché te sei stato tutto per me. Te potessi parla’ adesso, te direi che me manchi, me manca parla’ con na’ persona e non sentimme giudicata, sentimme capita, e non la solita scema che se lamenta de tutto, che a noi oltre all’amore, c’ha legato il dolore. Ma io ero troppo impegnata a guarda’ il mio pe’ capì che te stavi a sprofonda’, ma non l’hai fatto capì a nessuno, perché eri troppo abituato a fa’ a modo tuo. Io però ancora non ho capito perché Luca mio. E non me do’ pace. Comunque doveva andare così. Ma era meglio se rimanevi qui con chi t’ha voluto bene veramente. Oggi t’avrei mostrato la mia vita, e te m’avresti detto “E brava Marta, te lo sei meritata” e l’avresti detto veramente, senza invidia. E mi avresti detto “Te meriti una persona che te fa’ felice”. E m’avresti bbracciata forte. Caro Luca, ‘Muore giovane chi è caro agli dei’. Auguri Mascotti’”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.