La macchina della propaganda di Mosca
“L’Ucraina è tornata in Russia”, l’articolo di Ria Novosti sull’annessione di Kiev pubblicato e poi rimosso dal web

Un commento pubblicato sull’agenzia di stampa russa Ria Novosti a commento di una vittoria sul campo che nei fatti non è avvenuta, poi precipitosamente cancellato ma le cui tracce sono rimaste nella cache del sito web. A scoprirlo è stato il giornalista della Bbc Alistair Coleman, che ha pubblicato su Twitter l’articolo, firmato da Petr Akopov, a commento dell’operazione di guerra delle forze armate russe in Ucraina.
L’articolo finisce online sabato mattina, 26 febbraio, due giorni dopo l’inizio delle operazioni su larga scala delle truppe di Mosca in Ucraina. Un ‘editoriale’ di pura propaganda russa in cui Akopov scrive che “l’Ucraina è tornata in Russia”.
Non solo. Per Akopov “un nuovo mondo sta nascendo davanti ai nostri occhi. L’operazione militare russa in Ucraina ha inaugurato una nuova era. La Russia – scrive il giornalista dell’agenzia di stampa russa – sta ripristinando la sua unità: la tragedia del 1991, questa terribile catastrofe nella nostra storia, la sua dislocazione innaturale, è stata superata“, prosegue Akopov.
“A caro prezzo, attraverso i tragici eventi di una guerra civile virtuale, perché ora i fratelli, separati dall’appartenenza all’esercito russo e ucraino, si stanno ancora sparando, ma non ci sarà più l’Ucraina come anti-Russia. La Russia sta ripristinando la sua pienezza storica, riunendo il mondo russo, il popolo russo, nella sua interezza di Grandi Russi (russi, ndr), Bielorussi e Piccoli Russi (ucraini, ndr)“.
Russia’s RIA-Novosti news agency accidentally published its victory piece on Saturday, and swiftly deleted it. But the web archive remembers, and oh boy (Google translate is your friend).
“Now this problem is gone – Ukraine has returned to Russia.”https://t.co/IQ2BejGdIE
— Alistair Coleman (@alistaircoleman) February 28, 2022
“Se avessimo abbandonato questo, se avessimo permesso che la divisione temporanea avesse preso piede per secoli, allora non solo avremmo tradito la memoria dei nostri antenati, ma saremmo anche maledetti dai nostri discendenti per aver permesso la disintegrazione della terra russa“, scrive il giornalista in quello che appare come un vero e proprio messaggio alla nazione di Putin, spacciato per editoriale giornalistico.
L’articolo sulla ‘vittoria’ russa è stato inoltre rilanciato dalla rete di siti Sputnik, una delle macchine della propaganda filo-Putin che ha una sua versione anche in italiano.
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