Il barbiere 38enne ucciso con 6 coltellate
Luigi Izzo ucciso per un paio di occhiali rotti, aveva sedato una rissa: accoltellato sotto gli occhi della moglie
Luigi Izzo, 38 anni, ha avuto appena il tempo di guardare negli occhi la donna che amava, sua moglie, per poi spirare in mezzo a una pozza di sangue davanti al cancello della sua casa a Castel Volturno, provincia di Caserta. Per l’omicidio sono state fermate due persone, uno padre di 52 anni, l’altro il figlio di 29 che avrebbero confessato l’omicidio. Tutto sarebbe partito da una rissa in un bar che poco prima Luigi avrebbe tentato di sedare. Il motivo che ha fatto scattare il folle gesto? Un paio di occhiali rotti.
Luigi Izzo, 38 anni, è padre di tre bambini. Avrebbe concluso domenica il trasloco nella sua casa nuova: il coronamento di un sogno, una casa dove stare con tutta la famiglia. Invece, davanti a quella casa acquistata con tanti sacrifici, è stato ucciso con 6 coltellate sotto gli occhi di moglie e suocera. A ricostruire la vicenda è il quotidiano il Mattino citando il racconto di alcuni testimoni. Intorno alle due di notte Luigi ha ricevuto la telefonata di alcuni amici che lo avvisavano che il fratello aveva fatto a botte con il 29enne in un bar. Da fratello maggiore subito lo ha raggiunto e ha cercato di sedale la lite. È lì che il 29enne avrebbe detto a Luigi che suo fratello gli aveva rotto gli occhiali. Luigi lo aveva rassicurato sul fatto che al più presto glieli avrebbe ricomprati nuovi. La faccenda sembrava finita lì. Ma non era così.
Tornato a casa, Luigi è uscito nuovamente, probabilmente perché invitato a un nuovo chiarimento sull’accaduto da parte del 29enne. Sotto casa sua c’era il 29enne con il padre che impugnava un coltello. La moglie di Luigi ha raccontato di aver sentito il marito gridare “Ma cosa volete da me?”. Pochi istanti dopo era a terra in una pozza di sangue, morto dissanguato dopo essere stato colpito per 6 volte alla schiena. Aveva provato a fuggire ma per lui non c’è stato nulla da fare. È morto nella clinica Pineta Grande dov’era stato trasportato dal 118. I carabinieri hanno fermato padre e figlio, il primo con l’accusa di omicidio volontario, il secondo di concorso in omicidio con l’aggravante dei futili motivi.
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