Il workshop dell'ex deputato
L’umiltà di Di Battista, prof di giornalismo per un giorno: “Non sono Hemingway, ma un po’ pasoliniano”
Se c’è una dote che non manca ad Alessandro Di Battista è la modestia. L’ex deputato del Movimento 5 Stelle, pasdaran grillino ora in rotta di collisione con i vertici come Di Maio e Crimi e critico da tempo per l’alleanza col Pd, nella giornata di ieri è protagonista del workshop di giornalismo organizzato da TPI.
Nel corso della lezione online della durata di due ore Dibba, dall’alto della sua esperienza di reporter dall’America Latina per Il Fatto Quotidiano e di curatore di una collana per Fazi editore, ha spiegato ai suoi ‘alunni’ di non voler dare “consigli stilistici, non sono Hemingway, l’articolo per me è sempre un parto, ne soffro”.
Una citazione illustre che imbarazza Di Battista, che invece sente di ispirarsi ad un altro grande scrittore, giornalista e regista, Pier Paolo Pasolini. “Soffrivo di attacchi di panico, sono un po’ pasoliniano, mi piace infilarmi nelle zone più malfamate ed entrare in sintonia con la gente, è la cosa che mi riesce meglio”, ha detto Dibba ai suoi studenti.
Come ricordato anche nei giorni scorsi, l’ex deputato nel passato si era fatto riconoscere per alcune dichiarazioni da mani nei capelli: fece vincere a Napoleone Bonaparte la battaglia di Auschwitz, fu inserito dal New York Times tra i peggiori ‘ballisti’ per la fake news sulla Nigeria, definita in occasione della festa del Movimento ‘Italia5Stelle’ “60% del territorio è in mano ai fondamentalisti islamici di Boko Haram, la restante parte Ebola”, venendo smentito dall’Oms.
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