Uno dei misteri più duraturi nella storia dell’arte moderna è stato finalmente svelato. Si tratta di un minuscolo messaggio nascosto in uno dei dipinti più famosi al mondo. Stiamo parlando de L’urlo di Edvard Munch. “Can only have been painted by a madman” che tradotto in italiano significa “può essere stato dipinto solo da un pazzo” è la frase scarabocchiata e appena visibile nell’angolo in alto a sinistra del celebre dipinto.
La frase è stata per decenni oggetto di dibattito. Infatti fin dalla scoperta era stato ritenuto un atto di vandalismo da parte di un visitatore del museo di Oslo in cui la tela è esposta. I curatori del Museo Nazionale della Norvegia hanno studiato a fondo la scritta con nuove tecnologie. Gli studi, realizzati su una copia del quadro con tecnologie a raggi infrarossi, si sono conclusi associando l’artefice dell’atto di vandalismo al pittore stesso, Edvard Munch.
Il mistero si è risolto grazie al precisissimo confronto di appunti e lettere scritte da Munch ma anche studiando la storia degli eventi avvenuti dopo la prima presentazione pubblica dell’opera avvenuta nella città natale del pittore, Oslo (all’epoca chiamata Kristiania).
Mai Britt Guleng, curatrice del museo ha confermato che: “La scrittura è senza dubbio di Munch. La grafia stessa, così come gli eventi accaduti nel 1895, quando Munch mostrò per la prima volta il dipinto in Norvegia, puntano tutti nella stessa direzione”.
Infatti dopo la prima esibizione al pubblico, alcuni critici d’arte dell’epoca disapprovarono “l’inquietante” dipinto poiché rappresenta un uomo, dal sesso non identificabile, in un evidente stato d’ansia, quasi in preda a un attacco di panico.
Proprio per il modo in cui l’uomo fu raffigurato, ci furono anche alcune discussioni relative allo stato mentale dello stesso Munch che, forse per ironizzare o forse no, decise di scarabocchiare il proprio capolavoro, scrivendo “nero su bianco” il messaggio nel quale si auto definisce pazzo.
I curatori del museo confermano tutte le ipotesi: “Durante una serata di discussione presso l’Associazione studentesca, dove si ritiene che Munch fosse presente, il giovane studente di medicina Johan Scharffenberg ha messo in dubbio la salute mentale di Munch sostenendo che i suoi dipinti dimostravano che non era sano di mente. È probabile che Munch abbia aggiunto l’iscrizione nel 1895, o poco dopo in risposta al giudizio sul suo lavoro”.