Interviste
Maciste contro il commercio illecito dei tabacchi, il generale Ricozzi: “Così combattiamo le agromafie”
L’intervista al generale Ricozzi, coordinatore del progetto Monitoraggio Agromafi e Contrasto Illeciti Settore Tabacco E-cig

Le agromafie hanno trovato nel mercato illegale del tabacco una fonte redditizia di finanziamento, con gravi ripercussioni su tutta la filiera. Il progetto MACISTE – Monitoraggio Agromafie Contrasto Illeciti Settore Tabacco E-cig – nasce dalla necessità di contrastarlo. Ne parliamo con il generale Carlo Ricozzi, coordinatore di MACISTE.
L’Italia vanta una best practice in Ue nel contrasto al fenomeno del commercio illegale di tabacco e il merito è soprattutto delle nostre Forze dell’Ordine…
«In effetti, mentre in Europa il consumo legale di sigarette diminuisce, quello illecito fa registrare un pericoloso aumento – che secondo KPMG, nel 2023, ha causato un’evasione fiscale pari a 16,7 miliardi di euro. L’Italia vanta due primati: registra i più bassi livelli di consumo di prodotti illegali, pari all’1,8% e i più alti risultati operativi, in termini di denunce, arresti e sequestri».
Ci spiega meglio il lavoro di MACISTE?
«MACISTE è un progetto del Comitato Scientifico di Fondazione Agromafie realizzato da un tavolo di lavoro permanente a cui partecipano i principali stakeholder del settore, pubblici e privati, con l’obiettivo di studiare i fenomeni del contrabbando e della contraffazione.
Punto di arrivo è l’elaborazione di documenti condivisi e la diffusione della cultura della legalità: in meno di tre anni, abbiamo pubblicato due rapporti sul commercio illecito nel settore del tabacco e della sigaretta elettronica in partnership con la Fondazione Eurispes e abbiamo attraversato l’Italia animando convegni e dibattiti pubblici sul tema».
L’analisi dei dati è fondamentale per garantire un’operatività di filiera controllata e in grado di essere monitorata: è questo il “valore aggiunto”?
«La tracciabilità di filiera è garanzia di trasparenza e di affidabilità del prodotto al consumo. Il sistema europeo di tracking and tracing, istituito con la Direttiva 2024/40/UE, consente di tracciare ogni singola confezione unitaria legale di tabacchi lavorati lungo tutta la filiera produttiva. L’Agenzia delle Dogane e Monopoli rilascia gli identificativi univoci che i produttori devono apporre sulle confezioni e gestisce i relativi sistemi informativi, tra cui il Sistema Europeo per il Tracciamento del Tabacco (SETT)».

Combattere il commercio illecito di tabacco significa tutelare consumatori e lavoratori: qual è l’impegno concreto dell’Osservatorio?
«L’impegno della Fondazione Osservatorio Agromafie, al cui interno opera MACISTE, è quello di monitorare i fenomeni illeciti in agricoltura e nel sistema agroalimentare per documentare e informare l’opinione pubblica, anche al fine di favorire le migliori sinergie tra il settore pubblico e quello privato per lo sviluppo delle azioni di prevenzione e repressione più efficaci ed efficienti».
Con prodotti sempre più innovativi, anche la contraffazione e le modalità di diffusione dell’illecito stanno cambiando i connotati. Avete messo in campo iniziative ad hoc?
«Tra le iniziative per il 2025, c’è lo studio che sarà elaborato dall’Ufficio Analisi della Direzione Centrale di Polizia Criminale sul fenomeno delle infiltrazioni criminali nel settore del tabacco e della sigaretta elettronica; verrà commissionato un paper sulla regolamentazione del tabacco per affrontare il tema dell’armonizzazione delle discipline in U e, insieme all’ex Procuratore della Repubblica di Milano, Francesco Greco – coordinatore del Progetto Europa – è in cantiere un evento a Bruxelles, con Istituzioni e rappresentanti del settore tabacchicolo».
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