Il presidente francese nella tenaglia della magistratura
Macron indagato, parte la caccia dei pm: c’è un Davigò anche a Parigi
Mains propres, mani pulite, forse da oggi sarà un’espressione più familiare al presidente Emmanuel Macron che è finito nel mirino dei magistrati francesi. La Procura finanziaria nazionale sta infatti indagando tra i suoi legami, quelli del suo entourage, e quelli di una multinazionale di consulenza strategica americana, la McKinsey. I giudici stanno scavando nel rapporto tra Macron e la società che avrebbe finanziato in “maniera occulta” la campagna elettorale del 2017 e a cui sarebbero state assegnate consulenze a “condizioni poco limpide”, come riporta il quotidiano Parisien. Il presidente francese sarebbe quindi per la prima volta sotto indagine. La notizia non è stata finora smentita dall’Eliseo.
L’accusa da parte della Procura finanziaria nazionale (Pnf) sarebbe di “favoritismo” e “finanziamento illecito della campagna elettorale”. Macron avrebbe affidato incarichi pubblici a McKinsey in cambio di un sostegno economico occulto alla corsa per la poltrona dell’Eliseo. La Procura ha confermato l’esistenza di due fascicoli, uno per falsificazioni dei bilanci della campagna e l’altro per “favoritismo”, reato previsto dal codice penale francese ed equivalente alla nostra turbativa d’asta. I magistrati si starebbero concentrando sulle condizioni “poco limpide” nell’assegnazione a McKinsey di alcune consulenze e del finanziamento occulto da parte della società per la corsa di La République En Marche alle presidenziali. Dei tre giudici istruttori che si occupano del caso, uno è Serge Tournaire, noto per avere incriminato François Fillon nel 2017 per l’impiego fittizio della moglie Penelope, e anche Nicolas Sarkozy nel caso Bygmalion. In passato Le Monde, che si era già occupato del potere di questa società di consulenza in seguito a molte delle decisioni prese da Macron (dalla nascita del partito En Marche alla strategia intrapresa dal Presidente sui vaccini durante la pandemia), riporta che le inchieste sarebbero due, ma senza citare il nome del presidente francese.
Aperte il 20 e il 21 ottobre, sempre dalla Procura nazionale della Finanza, le inchieste sarebbero relative alle “condizioni per l’intervento delle società di consulenza nelle campagne elettorali del 2017 e del 2022”, come ha affermato il procuratore Jean-François Bohnert dopo le rivelazioni del Parisien. L’iniziativa, specifica il procuratore, è stata presa «in seguito a diverse segnalazioni e denunce di rappresentanti politici, privati cittadini, eletti e associazioni». Queste due inchieste sulla società di consulenze, affidate ai gip, si aggiungono – come riporta sempre Le Monde – a un’istruttoria aperta il 31 marzo 2022 per “riciclaggio aggravato e frode fiscale” nei confronti della McKinsey, partita dopo la pubblicazione del verbale di una commissione d’inchiesta del Senato. In passato la multinazionale di consulenza strategica americana è stata accusata di non aver pagato l’imposta sulle società tra il 2011 e il 2020 quando poteva vantare, solo in Francia, un fatturato annuo di diverse centinaia di milioni di euro. Introiti “più che raddoppiati” tra il 2018 e il 2020 grazie ai contratti stipulati con lo Stato, come sostengono alcuni parlamentari francesi, fino alla cifra record di un miliardo di euro lo scorso anno.
Una sorta di ‘sussidio’ indiretto a un gigante della consulenza a stelle e strisce che si sarebbe associato alla concessione di ampie informazioni sulle dinamiche politiche francesi, e su questo i magistrati si sono insospettiti. «Se ci sono prove di manipolazione, che si vada al penale», aveva dichiarato in tv Macron, assicurando che «nessun contratto viene concluso nella République senza rispettare le regole sugli appalti pubblici». Dall’Eliseo non sono per ora giunte smentite su una vicenda che si potrebbe rivelare esplosiva per il governo, per la politica francese e anche le opposizioni che, per ora, non affondano il colpo: nei prossimi giorni sarà più chiara, anche per il presidente francese, la sfida che si trova ad affrontare e che finora non l’aveva ancora messo alla prova durante tutta la sua carriera.
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