Cronaca
Mafia, fermato assistente parlamentare: “Favoriva comunicazioni per Messina Denaro”
Un assistente parlamentare è stato arrestato insieme ad altre quattro persone nell’ambito di una inchiesta della Dda di Palermo. L’uomo, Antonello Nicosia, è accusato di essere vicino al Matteo Messina Denaro ed è stato fermato per associazione mafiosa. Nicosia è da qualche mese collaboratore della deputata Giuseppina Occhionero che è totalmente estranea alla vicenda e che ha detto: “Parole e curriculum Nicosia lontani da realtà“.
L’accusa da cui si dovrà difendere Nicosia è quella di aver favorito alcuni detenuti rientranti nel circuito del latitante Matteo Messina Denaro. “Gli approfondimenti investigativi effettuati nei confronti di Nicosia hanno consentito di documentare – si legge in un comunicato congiunto dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza – il pieno inserimento nel contesto mafioso saccense, emerso con evidenza anche dalle conversazioni intercorse tra l’indagato e l’uomo d’onore Accursio Dimino; la richiesta finalizzata alla consumazione di eventi delittuosi cruenti in danno di proprio debitore rivolta da Nicosia a un soggetto gravitante nel panorama mafioso saccense che prontamente la accoglieva limitandosi a volerne decidere le modalità e i tempi di attuazione; una riservata riunione effettuata a febbraio del 2019 a Porto Empedocle tra Nicosia e due pregiudicati per partecipazione ad associazione mafiosa di cui uno fidato sodale del latitante Matteo Messina Denaro, nel corso del quale i tre affrontavano alcuni argomenti di rilevante interesse investigativo, chiamando in causa direttamente il citato latitante al quale doveva essere destinata una somma di denaro che gli interlocutori si stavano prodigando a recuperare; l’uso strumentale del rapporto di collaborazione instaurato da Nicosia con una Parlamentare della Repubblica Italiana, rapporto questo utilizzato per un periodo dall’indagato per accedere all’interno di diverse carceri del territorio nazionale ed avere contatti anche con altri esponenti reclusi di cosa nostra; l’impegno profuso da Nicosia per la realizzazione di un non meglio delineato progetto che, afferente il settore carcerario, interessava direttamente il latitante Matteo Messina Denaro, da cui l’indagato, per l’opera svolta, si aspettava di ricevere un ingente finanziamento non ritenendo sufficienti i ringraziamenti che asseriva di avere ricevuto dallo stesso ricercato“.
LA REAZIONE DI OCCHIONERO – “Ringrazio la magistratura e le forze dell’ordine per lo straordinario lavoro di contrasto alla mafia. Da ciò che emerge dalle notizie riportate sui giornali quello che diceva e scriveva Nicosia era ben lontano dalla verità, arrivando a veicolare messaggi mafiosi per conto dei detenuti. Quello che si legge nelle intercettazioni è comunque vergognoso e gravissimo”. Lo dichiara la parlamentare di Italia Viva Giuseppina Occhionero. “La collaborazione con me, durata solo quattro mesi, era nata in virtù del suo curriculum, in cui si spacciava per docente universitario oltre che di studioso dei diritti dei detenuti. Non appena ho avuto modo di rendermi conto che il suo curriculum e i suoi racconti non corrispondevano alla realtà -spiega – ho interrotto la collaborazione. Le visite in carcere peraltro sono parte del lavoro parlamentare a garanzia dei diritti sia dei detenuti sia di chi vi lavora“. “Ora sono profondamente amareggiata, ma la giustizia farà il suo corso. Mi auguro nel più breve tempo possibile. Pur essendo del tutto estranea alla vicenda – conclude Occhionero-, sono comunque a disposizione della magistratura per poter fornire ogni elemento che possa essere utile”.
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