La passerella in Albania, nella cittadina di Shengjin dove verrà realizzato (non si sa quando) uno dei due centri di accoglienza per migranti. L’ultimo spot elettorale della premier Giorgia Meloni finisce però con l’aggressione della polizia albanese ad un parlamentare italiano d’opposizione, Riccardo Magi di Più Europa, e con l’intervento della stessa presidente del Consiglio che scende dall’auto e spiega ai poliziotti che si tratta di un deputato e che quindi non va aggredito.

A spiegare quanto accaduto, oltre al video pubblicato dal Riformista, è lo stesso Magi che ricostruisce: “Fuori dalla conferenza stampa ho esposto un cartello con la scritta ‘Un miliardo di hot spot elettorale l’accordo Italia Albania” e l’ho alzato mentre passavano le auto. E mi sono quasi messo davanti al loro passaggio. A quel punto sono intervenuti degli agenti albanesi. E hanno cominciato a strattonarmi e mi hanno anche fatto uscire del sangue sul braccio. A quel punto Giorgia Meloni è scesa dalla macchina dicendogli di lasciarmi stare perché ero un parlamentare italiano. E io le ho risposto; “Almeno questo è rimasto. Se questo è successo a me, figuriamoci cosa accadrà ai migranti che vengono chiusi qui dentro senza che nessuno li veda”.

Il video del faccia a faccia tra Meloni e Magi

Nel video si vede la Meloni tornare in auto poi, incalzata da Magi, torna indietro e replica: “Ho fatte tante di campagne elettorali e dovevo superare la soglia di sbarramento, ti capisco sei al 3%, devi fare queste cose…”. La replica del deputato di Più Europa è netta: “Non sono come te che hai un miliardo per fare lo spot elettorale”.

Intervenuto in diretta a Tagadà su La7, trasmissione che ha seguito la passerella della premier in Albania, Magi aggiunge: “Meloni è scesa dalla macchina per evitare un enorme danno di immagine che avrebbe avuto. Ha detto, lasciatelo stare perché è un parlamentare. Ma il problema non è il fatto che io sono un parlamentare ma che se chi manifesta in modo non violento, facendo resistenza passiva, viene trattato così siamo su una brutta china”.

Meloni e il 3%

“Le parole della Meloni, ‘anche io sono stata al 3% e capisco cosa si fa per campagna elettorale’, sono vergognose. A me questo non interessa, ho fatto queste cose e continuerò e farle a prescindere dalla soglia di sbarramento. La vergogna è che un miliardo va allo spot elettorale della Meloni che è candidata e che al mattino mette il cappello da presidente del Consiglio e la sera quello da candidata”, ha  proseguito Magi.  .”Abbiamo ascoltato i due presidenti fare le vittime, attaccare la libera stampa italiana, mi sarei aspettato dalla presidenza Meloni una parola di difesa al sistema dell’informazione italiano, invece hanno fatto le vittime e non hanno detto nulla su come questo centro funzionerà, o meglio su come non funzionerà”, ha concluso Magi.

Le parole di Renzi

Sulla vicenda è intervenuto anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva che con Più Europa ha creato la lista di scopo Stati Uniti d’Europa per le Europee: “La violenza usata nei confronti dell’onorevole Riccardo Magi questa mattina in Albania merita la condanna unanime di tutte le forze politiche. Il fatto che la Presidente del Consiglio anziché dare solidarietà al collega parlamentare italiano ironizzi sul 4% con la consueta volgarità e maleducazione istituzionale la dice lunga su quanto Giorgia Meloni sia inadeguata al ruolo che ricopre. La verità è che Giorgia Meloni sta usando gli 850 milioni per i migranti in Albania per farsi uno spot elettorale quando potrebbe usare quelle risorse per la sanità in Italia”.

Redazione

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